Ma possibile che ogni volta che si parla di italiani all’estero il Parlamento, con i suoi partiti romani, riesca a tirare fuori l’ennesima misura discriminatoria?
Prendiamo l’IMU: l’esenzione vale solo per gli immobili situati in comuni sotto i 5.000 abitanti. Ma veramente? A cosa serve, allora, questa esenzione?
Analizziamo.
- La maggioranza degli italiani all’estero che possiedono una casa in un paese così piccolo la affitta. Ma la legge stabilisce che, per accedere all’esenzione, l’immobile non può essere affittato. Quindi i proprietari dovrebbero rinunciare a un intero anno di affitto solo per avere diritto all’esenzione. A quel punto meglio affittarla e pagarci l’Imu.
- In questi paesi così piccoli, per contrastare lo spopolamento, esistono case da ristrutturare che si vendono a 1 euro. Immaginate quanto sarebbe il risparmio annuo di IMU.
- Gli esponenti del PD si sono dimenticati di tutti quegli iscritti AIRE che possiedono case nei comuni superiori ai 5mila abitanti, ovvero la stragrande maggioranza, pensionati compresi. Anche loro, come tutti gli altri AIRE, continueranno a pagare l’IMU perché hanno una piccola casa o un appartamentino in un comune con più di 5.000 abitanti.

Che logica è? Siamo tutti cittadini italiani oppure no? Paghiamo tasse, gabelle e contributi di ogni tipo e poi ci ritroviamo con norme scritte col righello, che dividono gli italiani in serie A e serie B in base al codice postale del loro comune.
Questa misura targata PD è un provvedimento populista che beneficia pochi e crea due categorie di cittadini all’estero: quelli che hanno una proprietà in un comune sotto i 5.000 abitanti e la stragrande maggioranza che vive in comuni più grandi.
Il bello – o il brutto, fate voi – è che questa pagliacciata è stata possibile anche grazie ai voti del centrodestra e del MAIE. Chissà a cosa stava pensando l’onorevole Franco Tirelli al momento del voto. E chissà che aveva in testa il presidente del MAIE, Ricardo Merlo: probabilmente stava dormendo, nella sua Buenos Aires, lontano da Roma, non solo a livello geografico.

Crediamo che questa scelta politica diventerà un boomerang. Come italiachiamaitalia.it stiamo ricevendo centinaia di messaggi da tutto il mondo: sono persone convinte che l’IMU sia stata abolita per tutti gli italiani all’estero. Tutti coloro che un giorno riceveranno la tassa da pagare sulla propria casa in Italia scopriranno di essere stati ancora una volta abbindolati da un partito – il Pd, con la complicità di centrodestra e MAIE – ormai lontanissimo dalle reali esigenze sociali e assistenziali degli italiani nel mondo.
Gli italiani all’estero continuano a essere spremuti come limoni ogni volta che serve fare cassa.
Basta distinguo, basta eccezioni, basta prese in giro: chi vive fuori non è un cittadino di seconda categoria. Quando la smetteranno questi politici da strapazzo di giocare con le tasche dei nostri connazionali nel mondo?






























