BUENOS AIRES – Il parlamentare parla dell’esperienza maturata alla Camera, di quanto può offrire un nuovo periodo a Montecitorio, del perché furono votati i tagli e perché, superata la crisi, anche per gli italiani all’estero ci sarà una nuova politica, come quella sognata da Mirko Tremaglia. Un emigrante come tanti, grande imprenditore e amante dell’Italia e dell’Argentina.
In questi giorni di campagna elettorale, anche Giuseppe Angeli, deputato al Parlamento italiano dal 2006, tiene una serie di incontri e comizi chiedendo agli elettori dell’America meridionale la riconferma alla Camera dei deputati, per un nuovo periodo.
“Peppe” Angeli come è chiamato con affetto a Rosario dove risiede da oltre mezzo secolo, si presenta per la terza volta allo scrutinio della gente, col sostegno di tanti connazionali che lo hanno incitato e spronato a scendere ancora una volta in campagna elettorale, per continuare a Roma l’attività svolta in questi anni. Un’attività fatta con passione e responsabilità, nella quale ha raccolto la stima dei suoi colleghi, delle autorità e della stampa italiana, che ha messo in risalto il fatto che è tra i legislatori maggiormente presenti e attivi a palazzo Madama.
Dati alla mano, mettono in luce che l’on. Giuseppe Angeli ha un 90% di presenze alla Camera durante il periodo ordinario di sessione, che ha presentato numerosi progetti di legge, nonché ha dimostrato un grande interessamento su tematiche particolare, sulle quali ha lavorato.
In realtà lavoro, impegno e responsabilità sono tratti della personalità che l’on. Angeli ha messo in luce durante tutta la sua vita. Ancora oggi, insieme alla moglie Lidia Sartoris e al figlio Horacio, dirige un gruppo imprenditoriale che dà lavoro a seicento persone, incentrato nei servizi turistici, ma con attività anche nel settore finanziario, della produzione agricola, dell’immobiliare e del trasporto.
Ma, uomo amante e fiero delle sue radici, l’on. Angeli ha svolto un’intensa attività anche all’interno della comunità italiana, nella “sua” Rosario, ma anche nel resto dell’Argentina.
Tra l’altro è stato fondatore dell’Associazione Famiglia Abruzzese di Rosario, un sodalizio esemplare, che ha dato vita alla sua scuola (oltre ai corsi d’italiano), al coro e al gruppo folcloristico (molto apprezzati in ogni presentazione in tutta l’Argentina e anche all’estero) e ha uno dei ristoranti di pasti regionali abruzzesi tra i più rinomati della città.
Naturalmente queste sono cose dell’on. Angeli che tutti conoscono e che in passato hanno portato gli elettori a sostenerlo.
In queste elezioni del 2013 torna a presentarsi come capolista del Popolo della Libertà. Anzi, è stato lo stesso Pdl a voler affidarsi ad Angeli, dopo esperienze poco felici con altri eletti in questa Ripartizione dell’America meridionale.
L’on. Angeli, al quale non piace parlare degli altri candidati, preferisce non commentare quando gli chiediamo di darci la sua opinione su candidati che oggi sono in altre liste, ma che in passato furono eletti nella lista del Pdl.
Invece risponde senza problemi quando gli chiedono perché a suo tempo accettò di votare tagli ai vari capitoli che riguardano gli italiani all’estero.
Un paese è come una ditta, sostiene l’on. Angeli, se le uscite superano costantemente le entrate, la ditta va in fallimento. Anzi, un paese è come una famiglia, dice ancora. Quando le entrate vengono meno, ogni membro della famiglia deve fare sacrifici per superare la situazione. Noi non siamo alieni, noi facciamo parte dell’Italia per cui quando gli italiani sono chiamati a fare sacrifici, anche noi dobbiamo fare la nostra parte. Ma è chiaro che così come abbiamo condiviso i sacrifici, pretendiamo di ricevere i benefici quando questa situazione sarà superata. E sono certo che sarà superata, come l’Italia è uscita da altre crisi nel passato. Noi come italiani all’estero continuiamo ad essere vicini all’Italia. Lo siamo stati nel dopoguerra emigrando e sostenendola con le rimesse. Poi quando è diventata una grande potenza siamo stati fieri dei suoi successi e quando è arrivata la crisi, siamo stati ancora vicini, negli ultimi anni, accettando i tagli al nostro bilancio. Quando usciremo dal tunnel della crisi, saremo ancora vicini per rilanciare i rapporti, sia con le nostre comunità, sia con i paesi che ci hanno accolto.
L’on. Angeli, che fu eletto la prima volta nel 2006 nella lista che faceva riferimento al compianto Mirko Tremaglia, sa che si presenta candidato di un partito che negli ultimi tempi è stato al centro di polemiche e crisi. Sostiene però che si tratta di una squadra che lavora intensamente per superare i problemi e proporre soluzioni per il nuovo periodo che si apre. Sottolinea inoltre che ha un leader dalle grandi capacità, che oggi sembra aver messo a frutto le esperienze del passato e che ha rilanciato il partito, al punto che si parla di una rimonta molto importante nei sondaggi.
“Ad ogni modo, personalmente mi rifaccio alla visione che aveva per gli italiani all’estero il compianto Mirko Tremaglia, della fierezza di essere italiani, dell’orgoglio di quel che abbiamo fatto gli italiani all’estero.
Alla domanda su perché aspira ad un terzo periodo, fa presente che ha sempre lo stesso entusiasmo, ma inoltre ha maturato un’importante esperienza alla Camera, per cui se vedrà confermata la fiducia e il sostegno da parte di tanti connazionali, potremo continuare il lavoro che abbiamo fatto fino ad oggi con maggiori e migliori risultati. Purtroppo, come ha spiegato, la grave crisi e le conseguenti misure per affrontarla, non gli hanno consentito di lavorare come avrebbe voluto a progetti che interessano le nostre comunità. C’è quindi un voglia di rivincita, di tornare in campo per completare un’opera nella quale si è tanto impegnato.
Se i miei connazionali vorranno confermarmi ancora la loro fiducia, potrò affrontare la nuova tappa forte dell’esperienza maturata. Soprattutto ho maturato un metodo di lavoro che affronta le questioni non a compartimenti stagni, ma cercando soluzioni che creino sinergie con altri colleghi. Insomma dare continuità ai tanti progetti messi in campo in questi anni e ad altri nuovi sostenibili, secondo il nuovo scenario politico ed economico che abbiamo davanti.
Tra i progetti ai quale lavorerà, ci sono la promozione e la diffusione della lingua e la cultura italiana, la pensione sociale, la ristrutturazione della rete consolare anche attraverso la contrattazione di personale locale, la riforma della legge sul voto all’estero, assicurare l’assistenza sanitaria ai connazionali indigenti. Ma anche, come strumento indispensabile per impostare una politica per gli italiani all’estero degna di tal nome, tornare ad avere il Ministero per gli Italiani nel Mondo. Inoltre intende lavorare ad altri temi quali la ricerca di nuovi fondi per le piccole e medie imprese, per i consolati, per il restauro e la conservazione di edifici storici delle nostre associazioni, ecc.
Perché ha deciso di candidarsi un’altra volta alla Camera? Perché penso che la collettività oggi chieda una politica diversa, fatta di passione e competenza, di impegno, onestà, di approfondita conoscenza delle problematiche che la riguardano e credo di rispondere a queste richieste.
Perché ho sempre considerato la politica una nobile vocazione e se sarò rieletto al Parlamento confermerò il mio impegno di rappresentare le nostre comunità. La mia garanzia è la mia onestà politica, la mia storia di emigrante in America e soprattutto il mio lavoro e i miei trascorsi dentro la comunità con la quale mi identifico e di cui sono, orgogliosamente parte da oltre 50 anni. (Tribuna Italiana /Inform)
































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