Torna il Marchese rosso a Genova proprio qui, nella citta’ di Beppe Grillo, l’uomo che porta l’antipolitica nell’agone politico per eccellenza, nella citta’ della Lanterna, spettinata da aspri venti di crisi e con una dichiarata insofferenza per quello che per lungo tempo e’ stato il primo partito della citta’, il Pd. Un’insofferenza che si tinge di rosso profondo: tanto che sui muri del centro storico appaiono le prime minacciose frasi che gli inquirenti ritengono di matrice anarchica: ‘Okkio Doria’.
Ma il Marchese rosso torna e si chiama Marco Doria, erede di quel Giorgio Doria dei conti Montaldeo di Mornese che, comunista fino al midollo, mollo’ Occhetto ai tempi della Bolognina per scegliere Rifondazione comunista. Corsi e ricorsi della storia: anche il contemporaneo Marco Doria – che politicamente assomiglia piu’ a Pisapia che a suo padre – ha sfidato sostanzialmente chi comunista non lo e’ piu’ in primarie che si sono dimostrate velenose per il Pd, con due prime donne: la sindaco uscente Marta Vincenzi e la senatrice Roberta Pinotti che si sono annullate a vicenda. E adesso scende nell’arena di queste Comunali per affrontare con la benedizione politica di Nichi Vendola e quella meno laica di don Andrea Gallo una specie di terzo polo guidato Enrico Musso e quelli del Popolo della liberta’, guidati da Pier Luigi Vinai, che si dice piaccia molto in curia.
Dunque Genova, citta’ ex Superba, che non crede piu’ nella politica e che – nonostante abbia uno degli istituti bancari piu’ solidi di tutta Italia, la Carige – sente forte l’onda gelida della crisi, affronta questa tornata elettorale con uno scontro che si annuncia frontale. La battaglia vera sembra essere quella tra Marco il Rosso e Enrico Musso mentre Vinai nonostante i derapage politici tra curia e scajoliani non pare costituire il terzo incomodo per la tenzone. E nemmeno il Movimento Cinque stelle di Beppe Grillo sembra poter realmente attentare – se mai ne avesse avuta l’intenzione – a un ballottaggio tra i due.
C’e’ chi dice che il Marchese rosso non lascera’ scampo al suo avversario fin dal primo turno. C’e’ chi invece sostiene che Musso potrebbe godere di un’attenzione molto trasversale tra i delusi dal Pd oltre che da certa parte del Pdl che potrebbe portarlo al ballottaggio.
Intanto Genova attende che si aprano le urne per sciogliere il nodo. Citta’ medaglia d’oro della Resistenza, Genova si libero’ da sola nel 1945. Quindi sa come si fa. E questo ancora una volta fara’ la storia di questa citta’.
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