La famiglia di Tony Scott smentisce che il regista avesse un cancro incurabile al cervello. A due giorni dal suicidio del fratello maggiore di Ridley Scott, si infittisce il mistero sulle cause che hanno spinto l’uomo a gettarsi da un ponte a Los Angeles in California. Ieri, citando una fonte vicina a Scott, Abc News aveva lanciato la notizia che il regista di ‘Top Gun’ aveva un cancro inoperabile al cervello. Ma dopo la smentita della famiglia e dopo la dichiarazione del coroner di Los Angeles nella quale sottolineava che ci vorranno settimane prima di avere i risultati dell’esame tossicologico e degli altri test eseguiti con l’autopsia, il network ha fatto dietrofront e ha pubblicato un nuovo articolo titolando che ci sono dubbi sul tumore al cervello di Scott. Per ora, quindi, resta confermata l’ipotesi del suicidio, ma restano da chiarire invece i motivi che hanno spinto Scott, 68 anni, a togliersi la vita. Il regista, uno dei piu’ prolifici di Hollywood, aveva appena completato un nuovo film, ‘Out of Furnace’, in uscita l’anno prossimo, e niente lasciava sospettare che potesse avere problemi di salute. Prima di lanciarsi, nella sua auto aveva lasciato un biglietto per la famiglia e secondo testimoni, pare che fosse esitante e nervoso prima di saltare giu’ da un ponte alto quasi 60 metri. Tra le altre cose, una location preferita da molti registi per le scene di azione (The Fast and the Furious, Charlie’s Angels) ma mai usata da Scott. ‘Era sulla carreggiata vicino alla recinzione – ha detto David Silva, che ha assistito al suicidio – si guardava intorno e brancolava con qualcosa ai suoi piedi. Sembrava nervoso. All’inizio ho pensato che si trattasse di qualcuno che praticava sport estremi’. Silva ha raccontato che Scott indossava una maglietta grigia e arancio con dei pantaloncini e che prima di saltare aveva esitato per alcuni secondi. ‘Ha messo il piede sulla recinzione – continua – si e’ fermato e poi s’e’ gettato’. Il corpo e’ stato tirato fuori dall’acqua solo diverse ore dopo.
Con la sua morte, Scott ha lasciato in sospeso almeno quattro progetti. Primo fra tutti, l’attesissimo sequel di ‘Top Gun’ (1986), film premio Oscar nel 1987 e secondo fonti stampa, il regista aveva passato gli ultimi giorni della sua vita con l’attore Tom Cruise. Pare che i due fossero assieme fino allo scorso venerdi in Nevada per un tour di una base aereo-navale per fare ricerche per il nuovo film. Ci sono voluti anni per arrivare a mettere assieme il progetto a causa della difficolta’ di riunire Scott con Cruise e con il produttore Jerry Bruckheimer. ‘Top Gun2’ avrebbe dovuto focalizzarsi sul mondo dei droni nei moderni combattimenti aerei. Si sperava di iniziare le riprese all’inizio dell’anno prossimo e di uscire nel 2014. Tra gli altri progetti ‘Narco Sub’, un film sul trasporto sottacqua di droga dall’America Latina agli Stati Uniti, ‘Lucky Strike’, sulle operazioni della Dea, la divisione antimafia, e un remake del film di Sam Peckinpah, ‘The Wild Bunch’ (Il Mucchio Selvaggio, 1969). Nulla insomma lasciava presagire che Scott soffrisse di depressione al punto da portarlo al suicidio. Alla notizia della morte, Tom Cruise ha detto di aver perso un caro amico. ‘Era un visionario creativo – ha commentato – la cui impronta nel mondo cinematografico e’ incommensurabile’. Al momento non si sa se qualche regista prendera’ il posto di Scott per portare avanti i suoi progetti.
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