Nel giorno del suo 56esimo compleanno, Cesare Prandelli in un’intervista esclusiva a Sky Sport apre le porte della Nazionale anche a giocatori simbolo del nostro calcio, da tempo fuori dal giro azzurro, perché "tutti devono pensare di poter fare il Mondiale. Alla fine di marzo cercheremo di capire quelli che avranno la condizione migliore, inclusi Totti, Di Natale e Del Piero". Il ct aggiunge che nessuno sarà convocato "tanto per fare numero", ma al fine di andare in Brasile con i giocatori migliori, allestendo una squadra forte. "Seguiremo tutti quelli che possono veramente fare la differenza: Del Piero ha ancora un grande entusiasmo, una grande voglia di fare e lo stesso Cassano, se farà una stagione stratosferica a Parma e troverà una condizione incredibile, lo prenderemo in seria considerazione". La rosa attuale dell’Italia, ammette il ct, manca ancora di qualcosa sia dal punto di vista della prestanza che dell’atletismo, perciò bisogna migliorare da questo punto di vista. "La cosa che balza più all’occhio – spiega Prandelli – è la differenza di fisicità in campo internazionale", quindi, spazio soprattutto alla suggestione di una coppia adatta a scardinare le difese avversarie come Osvaldo e Balotelli, "due giocatori che – sottolinea il ct – potrebbero benissimo giocare assieme" colmando il nostro gap fisico, permettendo nel contempo di "schierare un centrocampo più tecnico".
Prandelli è apparso, poi, sereno circa il suo futuro: "Ho accettato di continuare anche perché il lavoro era fatto a metà e i quattro anni devono essere fatti, secondo me, con criterio, come in queste stagioni. Questa è quella più difficile, più particolare, più entusiasmante". L’obiettivo è, dunque, quello di arrivare prima ai Mondiali, specie se preparati per questo "sogno all’ennesima potenza", e poi discutere di un eventuale nuovo rinnovo del contratto. Nel recente passato, prima dell’arrivo di Benitez sulla panchina del Napoli e della conferma di Allegri su quella del Milan, il nome di Prandelli era spesso circolato nelle stanze del calciomercato, ma il ct coglie l’occasione per rivolgere, invece, sinceri complimenti a buona parte dei colleghi italiani delle squadre di vertice e non. Nutre, infatti, grande stima proprio nei confronti di Allegri, che "ha le qualità e le capacità per lavorare tanti anni" ed "è riuscito al primo anno al Milan a vincere lo scudetto", così come nei riguardi di Conte e Mazzarri. Laddove il primo "ha dato una filosofia, una cultura che forse mancava al nostro calcio o che, magari, ci eravamo dimenticati", il secondo è uno di quelli che "dà un marchio alla propria squadra". Parole al miele sono state, infine, rivolte anche al fiorentino Montella, "la rivelazione per quanto riguarda la qualità del gioco" e al bolognese Pioli, in quanto "ogni anno fa cose straordinarie e cambiando sempre non è facile".
































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