Aristotele Cuffaro è un artista siciliano, precisamente di “Grotte”. Presidente e fondatore dell’associazione teatrale culturale “Nino Martoglio”, ha portato in scena, come attore protagonista, le seguenti commedie dialettali: “San Giovanni Decollato” di Nino Martoglio, “Don Traspadanu u Smorfia” di V. Giambrone, “L’Eredità dello zio canonico” di A. Russo Giusti, “Giufà” di Angelo Vecchio. Autore ed interprete protagonista delle commedie dialettali brillanti: “Lu Serafinu Addummisciutu” (due atti), “Il Segreto del Principe di Casadoro” (due atti), “Cu Perdi Vinci” (due atti). Autore delle raccolte di poesia: “vitti, pinzau e scrissi” edito dal cenacolo Poeti nella Società, “amara risata” edito dalla casa editrice Medinova. “Parlannu” edito dalla Coppola editore. Ideatore e promotore dei Cantieri Sulla Madre Lingua presso la biblioteca museo Luigi Pirandello di Agrigento, e anche organizzatore e promotore di numerose iniziative culturali del territorio regionale. Organizzatore di incontri culturali, denominati “Incontri alla torre”, realizzati all’interno del comune di Grotte.
Ultimamente ha riscosso grandi assensi: il programma televisivo “U TGGì” dell’emittente Agtv, un programma “intelligente” che mira ad evidenziare quelli che sono gli aspetti trascurati della nostra terra, opere incompiute, ristrutturazioni mai cominciate e, nel contempo, ha come obiettivo quello di promuovere “la sicilianità” nel nostro territorio, affrontando, all’interno del programma, tematiche rilevanti, in dialetto siculo: insomma, un’iniziativa che vorrebbe dare uno schiaffo morale a chi, incurante, calpesta la bellezza della nostra terra.
Aristotele Cuffaro ha utilizzato due ingredienti essenziali: la simpatia e la cultura, cercando di sdrammatizzare la realtà esibita, in un momento di crisi socio-economica, come quella che la Sicilia (e l’Italia tutta) sta affrontando: abbiamo bisogno necessariamente di tutelare la nostra serenità e una sana risata a tal fine non fa mai male.
Cuffaro ultimamente sta promuovendo in territorio siciliano una t-shirt, la cui scritta è “stigna lu stomacu” che tradotto significa “ho lo stomaco rivoltato”, in relazione ad alcuni aspetti del territorio siciliano, deturpato dalle incompetenze, abbandonato al proprio destino, alle situazioni negative che si susseguono, trascurandone le esigenze dell’intera popolazione. Per ulteriori info potrete contattare direttamente Aristotele sulla sua pagina Facebook, sperando che la nostra bella Sicilia possa sempre essere considerata terra di cultura, arte, raffinata gastronomia, perchè in caso contrario, come dice il nostro artista siculo Aristotele, è proprio il caso di dire: “STIGNA LU STOMACU”.
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