Il Circolo Italiano di Buenos Aires, una delle istituzioni più antiche e attive della comunità italiana in Argentina, ha rilanciato i tour guidati alla sua storica sede, ora aperti al pubblico.
L’ente ha compiuto a maggio 152 anni di esistenza e dal 1944 occupa la Residenza Leloir, un palazzo dei primi del Novecento situato nel pieno centro della capitale argentina, costruito sul modello francese dell'”hôtel particulier”, molto in voga in quell’epoca a Buenos Aires.
La professoressa Sol De Brito, responsabile delle visite guidate al Circolo, parlando con 9Colonne spiega: “Durante la visita i turisti possono ammirare i dettagli del palazzo legati all’italianità e alla società porteña dei secoli XIX e XX. La Legislatura della Città Autonoma di Buenos Aires ha dichiarato di Interesse Storico e Culturale il Circolo Italiano di Buenos Aires il 16 maggio 2008”.
L’iniziativa, racconta De Brito, nasce all’interno di un processo di apertura istituzionale del Circolo, che intende valorizzarsi come spazio di italianità nel cuore della città.
“Durante la Notte dei Musei del 2024 si è deciso di partecipare rendendo protagonista la storia del Circolo e non solo del palazzo. L’idea della visita guidata nasce affinché i visitatori conoscano il percorso della comunità italiana a partire dall’associazionismo, in particolare riguardo alla nostra associazione”.
Il percorso mette in risalto i nomi illustri degli italo-argentini che hanno contribuito alla crescita della società locale tra Ottocento e Novecento, come Paolo Tarnassi, Antonio Devoto, Giovanni Rolleri, Agostino Rocca, l’artista Nestore Leoni, Enrico Caruso e il Principe Umberto II.
“Erano 25 anni che non si aprivano le porte ai visitatori”, aggiunge De Brito. “Questo fa rinascere l’italianità e la sua storia. Tutto ciò grazie alla nuova commissione direttiva, guidata dal presidente Giorgio Alliata di Montereale e dal primo vice-presidente Francesco Tosi, e alla loro politica di apertura e posizionamento nella società porteña.
“I visitatori si mostrano curiosi; cerchiamo che le visite siano in italiano – sottolinea Brito -, anche se molti dei partecipanti chiedono che siano in spagnolo. Si offre anche in lingua francese. Coloro che hanno percorso il Circolo partecipando a questa ‘lezione guidata di italiano‘ si sono dichiarati molto soddisfatti; alla fine li invitiamo a realizzare un gioco digitale per vedere quanto hanno appreso della storia di una Buenos Aires che era molto diversa, ma che mantiene la sua vocazione a salvaguardare tradizioni, storie e cultura nate da questo crogiolo di razze che conforma la nostra Nazione”.































