Dal gran rifiuto alla grande voglia di nuova gloria: Andy Diaz torna nel luogo del “delitto”.
Il triplista azzurro, da qualche giorno ambasciatore dello sport italiano nel mondo, quattro anni fa decise all’ultimo momento di non gareggiare con Cuba all’Olimpiade di Tokyo: perché nella sua testa c’era già l’idea di venire nel nostro Paese.
Se avesse anche solo partecipato alle qualificazioni, non avrebbe poi potuto vincere il bronzo con la maglia azzurra un anno fa ai Giochi di Parigi.
“Proprio qui a Tokyo – ricorda dalle pagine del Giornale – presi la mia decisione di venire in Italia. Quattro anni dopo il ministro degli Esteri Antonio Tajani mi ha nominato ambasciatore dello sport italiano nel mondo. Questa cosa mi dà tanto orgoglio, ancora più forza per rappresentare l’Italia. Arriva nel momento giusto. Ci sono persone che si fidano di me, a partire dal mio allenatore Fabrizio Donato, senza il quale non sarei qui”.































