VOTO ALL’ESTERO | Tribune elettorali RAI: con Ricky Filosa il MAIE le suona ai partiti romani [VIDEO]

Il confronto tra il MAIE e le altre forze politiche è stato senza storia. In mezzo a quella armata Brancaleone fatta di politici dalla statura claudicante, in qualche caso privi della più elementare preparazione in fatto di cultura e di stile, ma chiaramente assatanati di poltrona e stipendio, l'altra faccia della luna: a rappresentare il MAIE, Ricky Filosa. Uno normale. Finalmente

Ricky Filosa, coordinatore MAIE, interviene alle Tribune elettorali RAI
Ricky Filosa, coordinatore MAIE, interviene alle Tribune elettorali RAI

Bavaro, Repubblica Dominicana – Per chi ha visto la kermesse elettorale di questi giorni alla tivù, è stato quasi meglio che andare al circo coi bambini.

Un momento di blando divertimento, a dirla tutta un tantino masochista, ammirando acrobazie politiche, sogghignando agli strafalcioni, spalancando gli occhi all’abilità di rivoltare frittate e mescolare fagiolate.

Ma a partecipare alle Tribune elettorali RAI c’era anche il MAIE, il Movimento associativo degli italiani all’estero. Cioè il nostro movimento, di noi italiani fuori porta.

Il confronto tra il MAIE e le altre forze politiche è stato senza storia.

In mezzo a quella armata Brancaleone fatta di politici dalla statura claudicante, in qualche caso privi della più elementare preparazione in fatto di cultura e di stile, ma chiaramente assatanati di poltrona e stipendio, l’altra faccia della luna: a rappresentare il MAIE, Ricky Filosa. Uno normale. Finalmente.

Ha detto quello che pensava e quello che voleva che tenessimo presente prima di riempire la scheda.

Educato, gentile, coerente. Anche, diciamolo, carino. Un sollievo per gli occhi stanchi degli elettori più demotivati del Pianeta, che già da un bel po’ hanno perso la voglia di andare a votare.

Uno di noi, non un fantoccio uscito dalla scuola di preparazione partitica che ha imparato i trucchi alle Frattocchie (come se gli italiani si bevessero sempre tutto).

Allora amici nel mondo, se mi posso permettere questa esortazione un po’ garibaldina: “giù dalle brande”. Facciamola finita con chi tira da sempre l’acqua al suo mulino e a volte neanche a quello. Questo è il nostro momento. Il voto. Non il mugugno. Fatti. Adesso. Vabbè, è il mio punto di vista. Buon voto gente.