“Sono rimasto stupefatto dalle dichiarazioni di Bayrou, che sono frutto di un’analisi sbagliata. Non vogliamo fare alcuna polemica con la Francia, ma l’Italia non può essere considerata un paradiso fiscale”. Così il ministro degli esteri Antonio Tajani, durante una conferenza stampa davanti all’Ospedale Gemelli di Roma.
“Per quanto riguarda la situazione economica, l’Italia sta ottenendo degli ottimi risultati – ha proseguito a margine di un evento ad Ancona -, non soltanto per il riconoscimento dalla Banca Centrale Europea, ma anche i dati sulla disoccupazione ci dicono che le cose vanno molto meglio di quanto si potesse pensare.
Non possiamo però dirci soddisfatti perché ci sono ancora tanti lavoratori che guadagnano stipendi troppo bassi.
Allora con la manovra bisognerà intervenire perché il lavoro povero possa non essere più tale.
Penso, per esempio, alla de-contribuzione degli stipendi di lavoratori che guadagnano tra 7 euro e mezzo l’ora e 9 euro l’ora.
Poi c’è da difendere il ceto medio, dobbiamo impedire che diventi il ceto povero e dobbiamo intervenire sull’Irpef, tagliare il 35-33% e allargare la base fino dei 60mila euro. In più bisognerà intervenire per dare una risposta al mondo delle imprese”.
Per il leader di Forza Italia è necessario “lavorare per la crescita perché se aumentano gli stipendi, penso anche de-tassando straordinari festivi di premi di produzione, aumentano i consumi. Se aumentano i consumi aumenta la produzione, e se aumentano i consumi e la produzione aumentano anche i soldi attraverso l’Iva che entrano nelle casse dello Stato. Quindi bisogna innestare questo circolo virtuoso che questo governo ha cominciato a realizzare ma bisogna andare avanti”.































