Per le vacanze di Natale sono tantissimi i turisti stranieri che scelgono l’Italia: secondo Coldiretti, oltre 5 milioni le presenze dei turisti stranieri nel BelPaese tra Natale, Capodanno ed Epifania. E’ una decisa inversione di tendenza dopo le difficoltà degli ultimi due anni.
Sono positive le previsioni per le vacanze di fine anno, sostenute da un 2022 in cui sono praticamente raddoppiati (+94%) i viaggiatori stranieri in Italia con una decisa ripresa del turismo, anche se gli arrivi rimangono inferiori del 26% al 2019, anno prima della pandemia, secondo l’analisi su dati Bankitalia relativi ai primi nove mesi.
“Quasi 2 viaggiatori stranieri su 3 arrivati in Italia (72%) – sottolinea la Coldiretti – provengono dall’Unione europea, ma rilevanti le presenze dal Regno Unito (3,6 milioni) e dagli Usa (2,2 milioni). I vacanzieri dall’estero in Italia sono strategici per l’ospitalità turistica soprattutto nelle mete più gettonate, anche perché i visitatori da questi paesi hanno tradizionalmente una elevata capacità di spesa per alloggio, alimentazione, trasporti, divertimenti, shopping e souvenir”.
Daniela Santanchè, ministro del Turismo, commentando i numeri, afferma: “Il turismo italiano è un’industria che sta dando ottimi segnali di ripresa, a fronte delle pregresse limitazioni causate dal Covid e delle attuali difficoltà dovute alla guerra e al caro energetico. Di sicuro sapere di riavvicinarci ai dati del 2019 deve essere motivo di orgoglio, perché nel mondo c’è tanta voglia d’Italia, che in questo periodo di festività accoglierà il doppio dei visitatori stranieri rispetto allo scorso anno”.
“Per altro, la vacanza in Italia – aggiunge – non è intesa come un ripiego dettato da ristrettezze economiche del momento, bensì una scelta precisa. In ogni caso tutto questo non ci basta. Non dobbiamo certo riposare sugli allori. Dobbiamo ricordarci che è solo una ripartenza dopo anni difficili. C’è ancora un margine da recuperare rispetto al periodo pre-pandemico per raggiungere risultati anche migliori del 2019 e, soprattutto, renderli strutturali. Il settore va sostenuto con risorse e investimenti e il ministero del Turismo si impegnerà al massimo in questa direzione”, conclude.