Turismo delle radici, Della Vedova: “Serve un salto di qualità”

L'idea, ha proseguito, è quella di "arrivare a un'offerta turistica specializzata" per generare "da una parte a flussi turistici aggiuntivi in aree poco battute e dall'altro un modo di coinvolgere la comunità degli italiani all'estero”

Benedetto Della Vedova, Sottosegretario agli Esteri, è intervenuto in collegamento video alla quinta riunione del Tavolo tecnico sul Turismo delle radici in corso a Palazzo Lombardia.

In vista dell’attuazione del progetto del Pnrr dedicato al turismo delle radici e del 2024, anno dedicato agli italo-discendenti e agli oriundi italiani nel mondo (stimati in circa 80 milioni), occorre fare “un salto di qualità” nell’offerta e “andare oltre” queste due mete, ha detto il Sottosegretario.

La Farnesina, ha ricordato Della Vedova, negli ultimi anni ha realizzato una serie di azioni per valorizzare il turismo delle radici, offrendo progetti legati ai territori di provenienza. Si tratta spesso di luoghi “lontani dalle grandi città, con il vantaggio di aumentare i flussi verso luoghi fuori dai percorsi turistici principali”.

Il Pnrr ha poi dedicato risorse ad hoc “per accelerare e potenziare questo progetto fino al 2024, anno delle radici. C’è un tema di progettualità, di professionalità, di occupazione e di formazione per arrivare a offrire uno standard qualitativo elevato” ha continuato il rappresentante del Governo.

L’idea, ha proseguito, è quella di “arrivare a un’offerta turistica specializzata” per generare “da una parte a flussi turistici aggiuntivi in aree poco battute e dall’altro un modo di coinvolgere la comunità degli italiani all’estero, spesso fatta da uomini di affari importanti nei loro Paesi”. Il sottosegretario ha infine auspicato che anche altre Regioni, dopo la Lombardia, “siano coinvolte nell’organizzazione delle prossime riunioni del Tavolo tecnico”.