"Mi chiedo se siamo di fronte allo stesso governo di due mesi fa, che annunciò l’introduzione di una tassa federalista, calcolata sulla base del godimento di un servizio. Quella promessa è stata tradita: spero che nel collegato alla legge de Stabilità cambi tutto". Lo afferma il presidente di Confedilizia Corrado Sforza Fogliani in una intervista al Messaggero.
In merito all’impostazione della Trise – il tributo sui servizi comunali composto da Tari e Tasi – afferma: "Il 28 agosto scorso, il ministro dell’Economia Saccomanni aveva parlato di una tassa pagata in ragione dei servizi reali di cui si usufruisce in qualità di proprietario o di inquilino. Adesso l’impianto mi sembra completamente diverso: si tratta di una specie di piccola patrimoniale", "nulla da dire sulla Tari, la componente legata ai rifiuti, perché non cambia molto. Ma in relazione alla Tasi, la gamba della tassa legata ai servizi indivisibili e pagata dai proprietari, leggo che una parte compresa tra il 10 e il 30% dovrebbe rimanere a carico degli inquilini. Tuttavia è facile prevedere che i comuni faranno pagare solo il 10% a chi è in affitto perché hanno una visione ottocentesca dei loro rapporti coi proprietari. Sui quali, alla fine, si scaricherà quasi tutto il peso del prelievo".
Lamenta quindi che "l’aliquota potrebbe arrivare all’11,6 per mille per le seconde case. E cioè più della tassazione attuale. Senza considerare il fatto che il governo aveva promesso che l’imposizione immobiliare sarebbe diminuita visto che molti proprietari, quest’anno, hanno fatto fatica a pagare l’Imu. Il mio timore è che quando il quadro della legge di Stabilità sarà più chiaro, la pressione fiscale sulla casa aumenterà. Anche perché nel provvedimento dovrebbe essere inserito un prelievo Irpef anche sugli immobili sfitti".
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