La Farnesina ha avuto la geniale idea di programmare la chiusura dell’Ambasciata d’Italia a Santo Domingo per il 2014. La circoscrizione consolare di Santo Domingo comprende diverse isole dei Caraibi, fra cui Giamaica, Antigua, Bermuda. La Repubblica Dominicana, da sola, riceve oltre 100mila turisti italiani ogni anno, un numero destinato a crescere. Nella RD vivono circa 50mila italiani, di cui quasi 10mila regolarmente iscritti all’Aire. I rapporti fra Repubblica Dominicana e Italia sono in costante crescita. La decisione della Farnesina è una vera follia.
Se davvero l’Ambasciata dovesse chiudere, i connazionali residenti nei Caraibi dovrebbero rivolgersi probabilmente all’Ambasciata d’Italia a Panama o a Caracas. Immaginate: vorrebbe dire spendere una barca di soldi e perdere giorni di tempo solo per rinnovare un passaporto, una carta d’identità, per certificare una firma. E che dire poi dei dominicani? Anche loro, per ottenere un visto per l’Italia, dovrebbero rivolgersi a Panama o Caracas. E’ davvero qualcosa senza senso.
Colpisce come un pugno allo stomaco il silenzio, finora, di tutti gli eletti all’estero (escluso l’On. Ricardo Merlo, presidente del MAIE, il primo – e fino adesso l’unico – a farsi sentire con forza e ad annunciare un’interrogazione sul caso al ministro degli Esteri Emma Bonino), che si sono dati tanto da fare per evitare altre chiusure di sedi diplomatiche nel mondo, ma che stanno completamente ignorando il caso che riguarda Santo Domingo. Anche gli eletti della nostra ripartizione tacciono: evidentemente, essendo residenti negli Stati Uniti e in Canada, del Centro America se ne fregano. Ecco perché, come ho affermato in passato, sarebbe davvero importante per la comunità italiana residente in America Centrale avere un proprio rappresentante in Parlamento. Ricordiamocelo tutti alle prossime elezioni, più vicine di quanto si possa pensare.
Il MAIE Centro America, che ho l’onore di rappresentare, sta già studiando iniziative per protestare contro tale chiusura: sit in, raccolta di firme, petizioni. Proporremo ai rappresentanti parlamentari della nostra ripartizione interrogazioni al ministro degli Esteri Emma Bonino. Faremo di tutto perchè si possa evitare un gravissimo errore.
Sono residente a Santo Domingo da oltre 15 anni ormai e non riesco davvero a immaginare come un italiano possa ottenere i più basilari servizi senza una sede diplomatica tricolore sul territorio. Se chiudesse l’ambasciata e restasse aperto un ufficio consolare, in grado di garantire servizi alla comunità e anche alla popolazione locale interessata all’Italia, sarebbe già un passo avanti. Ma secondo indiscrezioni, la Farnesina starebbe pensando di chiudere tutto e lasciarci soli. Qualcosa che noi, come italiani residenti nella RD, riteniamo inaccettabile.
L’Ambasciata di Santo Domingo è al momento senza ambasciatore: Arturo Olivieri, l’ultimo ambasciatore italiano in ordine di tempo a Santo Domingo, è rientrato in Italia alcuni mesi fa. Ancora non è stato nominato un suo successore, visto anche che per il 2014 è prevista la chiusura della sede. Ci dicano i signori politici e i rappresentanti delle istituzioni se questa non è pura follia; ci dica il ministro Bonino che diamine hanno in testa coloro che siedono ai posti di comando del ministero degli Esteri.
Esistono Ambasciate italiane nei posti più sperduti della terra, dove sono residenti pochissimi connazionali, e il MAE vuole chiudere l’unica sede diplomatica dei Caraibi, una zona del mondo famosa a livello internazionale per le sue bellezze naturali e il suo sviluppo turistico in continua crescita.
La prossima settimana incontrerò personalmente il capo dei servizi consolari dell’Ambasciata d’Italia a Santo Domingo per parlare anche di questo. L’appello della comunità italiana residente nella Repubblica Dominicana agli eletti all’estero è uno solo: non lasciateci soli!
Discussione su questo articolo