Rimbalzano le Borse europee dopo tre sedute in rosso e dopo la pubblicazione dei tanto attesi verbali della Federal Reserve di ieri sera. A ridare slancio ai listini del Vecchio Continente hanno contribuito in particolar modo i dati migliori del previsto sull’attivita’ economica in Europa e in Cina. Milano e Madrid, le piu’ penalizzate nei giorni scorsi, sono le migliori con Piazza Affari maglia rosa (+2,56%), seguita dalla Borsa iberica (+1,98%). Piu’ staccate Francoforte (+1,36%), Parigi (+1,10%) e Londra (+0,88%). E torna ad allentarsi anche la tensione sui titoli di Stato con lo spread tra il Btp e il Bund tedesco in ripiego sotto i 240 punti base (239), col tasso sul decennale al 4,30%. Il differenziale della Spagna cala a 254 punti, col rendimento dei Bonos al 4,45%.
Dai verbali della Banca Centrale Usa e’ emerso un comitato diviso sui tempi di rientro dalle misure straordinarie a sostegno dell’economia a stelle e strisce e quindi i mercati per il momento vedono allontanarsi i timori di una stretta agli incentivi gia’ a settembre. Nell’Eurozona intanto migliora l’attivita’ economica con gli indicatori che salgono ai massimi da oltre due anni a questa parte. Il relativo indice composito Pmi, attivita’ manifatturiera e servizi, questo mese e’ salito a sorpresa a 51,7 punti da 50,5 di luglio contro attese per un rialzo piu’ contenuto a 50,9 punti. Bene la Germania, sopra 52 sia per il terziario che per il manifatturiero, mentre la Francia resta sotto i 50 punti che separano l’espansione dalla contrazione. E anche in Cina si registra una espansione dell’attivita’ economica con l’indicatore asiatico, elaborato da Hsbc Holding, in crescita a 50,1 da 47,7. Che il clima economico nell’Eurozona sia migliorato, lo certifica anche l’Ocse, spiegando che la crescita nel secondo trimestre e’ rimbalzata da -0,3% a +0,3% in Eurolandia e anche il pil italiano, sebbene ancora in calo, sta rallentando la caduta, passando da -0,6% del primo trimestre a -0,2%. Sulla scia dei buoni dati macro, si rafforza l’euro sui mercati valutari. La moneta unica sale a 1,3360 dollari e 131,58 yen. Mentre continua la discesa della rupia indiana contro il biglietto verde a 65,56 per dollaro, con previsioni di un tracollo fino a 70 per dollaro entro la prossima settimana. In calo anche le divise di Thailandia, Indonesia e Malesia con gli investitori che tornano a posizionarsi sui mercati sviluppati.
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