"Noi siamo pronti alla sfida delle riforme perché, senza, il Paese muore. A dire il vero, eravamo pronti da un pezzo ma ci è stato chiesto di aspettare le primarie del Pd. Dunque, o l’accordo per il 2014 comprenderà modifiche istituzionali – fine del bicameralismo paritario, riduzione del numero dei parlamentari – e legge elettorale, oppure ciascuno si assume la propria responsabilità". Alla vigilia del voto di fiducia il ministro per le Riforme, Gaetano Quagliariello, in una intervista al Corriere della Sera fa il punto sul processo che, dopo l’uscita dalla maggioranza di Forza Italia, dovrà necessariamente seguire un percorso diverso. E rivendica come merito del Nuovo centrodestra di "avere evitato al Paese un salto nel buio".
Sulla legge elettorale precisa: "Se qualcuno pensa con un colpo di mano di risolvere il problema, beh allora vuole dire che non gli importa nulla delle riforme ma desidera usare questo tema per provocare la crisi di governo". Ed aggiunge: "Comunque i sistemi elettorali non risolvono tutto: se si vuole un sistema bipolare perfetto bisogna intervenire anche su forma di governo e bicameralismo". E quindi propone "un sistema presidenziale o l’elezione diretta del premier: il cosiddetto ‘sindaco d’Italia’".
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