Breve incontro di saluto tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il ministro degli Esteri Antonio Tajani, dopo l’arrivo del capo di Stato alla Nuvola, a Roma, per la Conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina.
Zelensky, arrivato con la moglie Olena, si è soffermato brevemente con il titolare della Farnesina, che lo attendeva con gli altri capi di Stato e di governo già presenti presso la sede della conferenza.
L’Ucraina “ogni giorno subisce un attacco ingiusto e vergognoso. Anche stanotte ci sono stati attacchi non contro le forze armate” ma contro i civili e la città di Kiev, ha detto Tajani nel discorso di apertura della conferenza sulla Ripresa dell’Ucraina a Roma.
“Vogliamo la pace e che il popolo ucraino non soffra più”, ha aggiunto il titolare della Farnesina.
Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, da parte sua ha detto: “Questa conferenza dimostra come vediamo il futuro per l’Ucraina e con quanta convinzione crediamo in quel futuro. Voglio ancora una volta ringraziare il Ministro degli Esteri Antonio Tajani, tutta la Farnesina, tutti coloro che si sono prodigati per la riuscita di questo evento”.
Per Tajani “questo incontro non è solamente un incontro a carattere economico: vogliamo mandare oggi un messaggio molto chiaro. L’Ucraina non è sola. Vogliamo dare supporto, vogliamo sostenere la vostra libertà, la vostra indipendenza. Vogliamo essere protagonisti nella ricostruzione del vostro Paese”.
“Noi lavoriamo per la pace, vogliamo costruire la pace. Ecco perché abbiamo preparato questa conferenza con una serie di appuntamenti che hanno anticipato l’incontro di oggi: li abbiamo svolti a Verona, li abbiamo svolti a Bruxelles. Abbiamo voluto, insomma, chiamare a raccolta tante imprese, e sono lieto che tantissime abbiano accettato. Oggi sono circa cinquecento le imprese italiane qui presenti, a dimostrazione che il settore privato, accanto alle istituzioni, è pronto a fare molto per l’Ucraina. Difendere l’Ucraina non è una questione che riguarda solo gli ucraini: è una questione che riguarda tutti quanti noi. Riguarda la democrazia. Ecco perché è importante essere protagonisti nella fase della ricostruzione, appena — ci auguriamo il prima possibile — si concluderà questa incredibile guerra, iniziata in violazione di tutte le regole del diritto internazionale”.































