“Il numero di pensionati italiani che hanno scelto di emigrare è triplicato. Una scelta di vita fatta da chi se lo può permettere. A decidere di passare la vecchiaia fuori dall’Italia è soprattutto chi gode di un assegno pesante, oltre i 5mila euro.
Il fenomeno è in crescita: nel 2010 riguardava 10 pensionati ogni 100mila, oggi sono 33″. Lo scrive Il Messaggero. Un tipo di pensionato all’estero capace di adattarsi ai cambiamenti nelle politiche di accoglienza dei Paesi scelti come destinazione.
“Se infatti fino a qualche anno fa il Portogallo era la meta preferita approfittando dei benefici fiscali concessi da Lisbona a quanti sceglievano le sponde dell’Atlantico, la stretta sui bonus adottata dalla capitale portoghese negli ultimi anni ha spinto i flussi verso la Spagna.
In realtà, la scelta spagnola aveva iniziato a prendere corpo già prima dello stop alle politiche di favore di cui i pensionati potevano beneficiare in Portogallo, destinazione prediletta soprattutto da chi partiva dal Lazio”.
Ad alimentare i flussi, si legge nell’ultimo rapporto Inps, contribuiscono fattori come il clima mite, la presenza di comunità italiane consolidate e l’accessibilità delle strutture sanitarie.
L’Albania è un altro Paese che sta emergendo come meta di vita per gli italiani che hanno lasciato il lavoro. Numeri significativi si registrano anche verso la Svizzera, la Francia e la Germania. In questo caso si tratta di Paesi storicamente legati all’emigrazione italiana, dove “probabilmente”, sottolinea l’ente, i pensionati si trasferiscono anche per ragioni di ricongiungimento familiare.






























