Daniela Santanchè, intervenuta alla Versiliana, ha parlato della situazione politica attuale, in particolare di ciò che riguarda da vicino Silvio Berlusconi, dopo la sentenza della Cassazione che ha confermato la condanna nei confronti del Cavaliere.
“In questo Paese pagano tutti, ma non pagano i magistrati. Oggi sono indignata. Esorto tutti voi ad andare a firmare i Referendum sulla giustizia. I Radicali sono bravissimi. Sarebbe davvero un bel segnale andare a firmare questi referendum”, ha detto l’esponente del Popolo della Libertà. Che poi ha raccontato: “Io in questi giorni sono stata in silenzio stampa perché mi aveva fatto male da italiana. Il 4 di agosto mi sono vergognata di essere italiana. Non sono per il pensiero unico, sono per una politica delle differenze, per confrontarsi… Detesto il politichese. Parlano tutti in punta di forchetta. Non si parla mai come si mangia. Forse anche per questo nella vita faccio l’imprenditore e per passione faccio la politica. In questo Paese non si possono criticare le sentenze, e il Presidente della Repubblica. Devo dirvi la verità: sono un po’ pentita di aver votato Napolitano. Oggi non darei il mio voto a Napolitano presidente".
A proposito della nota del Colle di cui si è tanto discusso negli ultimi giorni: “La nota di Napolitano per una come me e’ irricevibile: significa ‘Silvio Berlusconi stai fuori dalla politica’. E’ come gli si dicesse ‘mettiti bravo che forse poi ti grazio’. Napolitano non e’ eletto dagli italiani. Napolitano e’ eletto da tutti, anche da me. Napolitano non puo’ fare l’arbitro e anche il giocatore. Napolitano sa che e’ stata mutilata la democrazia".
"Oggi dal presidente del Consiglio Letta al Meeting mi sarei aspettata che parlasse di riforma della giustizia, invece ho sentito parole sulla legge elettorale. Io credo che gli italiani non mangino con la legge elettorale, c’e’ invece bisogno di provvedimenti in materia di economia, di abolire l’Imu perche’ la prima casa e’ sacra e di aiutare i giovani a trovare lavoro". "Non si vive e non si mangia con la legge elettorale", ha detto ancora Daniela Santanche’, "semmai vogliamo parlare di riforma costituzionale prima che di legge elettorale?".
































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