Papa Francesco nel corso dell’udienza concessa al Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede ha sottolineato: “Non vi puo’ essere pace vera se ciascuno e’ la misura di se stesso, se ciascuno puo’ rivendicare sempre e solo il proprio diritto, senza curarsi allo stesso tempo del bene degli altri, di tutti, a partire dalla natura che accomuna ogni essere umano su questa terra. Non vi è vera pace senza verità”. Più che mai, oggi è necessario “lottare contro la poverta’ sia materiale, sia spirituale; edificare la pace e costruire ponti”, ma anche custodire il creato da ogni “avido sfruttamento”. Sono questi “i punti di riferimento di un cammino al quale desidero invitare a prendere parte – ha detto – ciascuno dei Paesi che rappresentate”. “Un cammino – ha poi aggiunto – difficile pero’, se non impariamo sempre piu’ ad amare questa nostra Terra. Anche in questo caso mi e’ di aiuto pensare al nome di Francesco, che insegna un profondo rispetto per tutto il creato, il custodire questo nostro ambiente, che troppo spesso non usiamo per il bene, ma sfruttiamo avidamente a danno l’uno dell’altro”.
Papa Francesco spera che la Cina e altri Stati che ancora non hanno relazioni con la Santa Sede possano intraprenderle durante il suo Pontificato. Lo ha confidato nel discorso ai 185 ambasciatori: "Spero – ha detto all’inizio dell’incontro – sia anche l’occasione per intraprendere un cammino con quei pochi Paesi che ancora non intrattengono relazioni diplomatiche con la Santa Sede, alcuni dei quali, li ringrazio di cuore, hanno voluto essere presenti alla Messa per l’inizio del mio ministero, o hanno inviato messaggi come gesto di vicinanza".
































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