Vito Crimi, capogruppo al Senato del Movimento 5 Stelle, in una intervista radiofonica spara a zero nei confronti dei giornalisti: “li sto rifiutando tutti perche’ mi stanno veramente sul cazzo, cercano solo il gossip. Noi finora non abbiamo fatto un cazzo, abbiamo solo votato per scegliere cariche. Lunedi’ si individuano le commissioni, poi vengono convocate dopo due settimane, poi le convocano per scegliere i presidenti, che poi le convocano. Cioe’ passiamo un mese e mezzo senza fare un cazzo con uno stipendio che è quello che è…”.
"L’aula e’ qualcosa di sacro, ma il Parlamento in questi ultimi anni e’ stato stuprato…". "Per le istituzioni il rispetto e’ immenso – aggiunge- non per le persone che le hanno frequentate, per quelli zero rispetto, non lo meritano… E vedere nell’aula certi personaggi che ancora girano, Formigoni, Scilipoti, gente che ha detto di aver preso due milioni di euro, gente che ha pagato. Oggi e’ uscito un articolo sul Fatto Quotidiano, i condannati sono quarantasei…".
Noi del M5S "siamo molto meno organizzati di come sembra, infatti anche noi spesso ci chiediamo come ci siamo arrivati qui", confessa. E poi aggiunge: “Ci siamo arrivati con la forza delle idee, non certo perchè siamo organizzati". Casaleggio dietro il Movimento? “Tutte minchiate, lo sento due o tre volte la settimana, solo per questioni di comunicazione. Ti chiama la mattina e ti dice: guarda, ieri avete fatto questa cosa, avreste potuto farla meglio, fai il video…".
Il governo? "Fiducia in bianco no, il tempo della fiducia in bianco è finito. E’ la lezione che devono prendere. E la lezione che Bersani doveva prendere dal primo giorno dopo le elezioni è questa: signori, ciao". "Il cittadino italiano – ha detto ancora Crimi – con il voto gli ha voluto dire: avete sbagliato tutto negli ultimi vent’anni e dovete lasciare il posto a persone della società civile".
Dalle dichiarazioni di Crimi, molto politiche, apprendiamo anche che gli piace avere spesso il “cazzo” in bocca. La parola “cazzo”, intendiamo, ripetuta più volte durante l’intervista. Che cosa avevate capito? Suvvia, fate i bravi…
































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