La giurisdizione che deve essere applicata in alto mare, anche nei casi di lotta alla pirateria, deve essere quella di cui batte bandiera la nave coinvolta. E nessuna autorita’ diversa da quelle nazionali puo’ quindi arrestare o bloccare la nave e le persone a bordo, nemmeno a scopo investigativo. E’ il contenuto del paragrafo inserito grazie al lavoro degli eurodeputati del Pdl nella proposta di risoluzione sulla lotta alla pirateria che l’Europarlamento, riunito in plenaria a Bruxelles, si appresta a votare.
"L’iniziativa nasce per non fare calare l’attenzione, anche mediatica, sulla vicenda dei nostri due maro’ detenuti in India, che altrimenti rischia di sparire dall’attenzione", ha spiegato Mario Mauro, capodelegazione degli eurodeputati del Pdl, mettendo in luce che il paragrafo aggiunto "e’ il caso piu’ avanzato in cui si e’ implicata un’istituzione internazionale".
"Speriamo serva da stimolo alla diplomazia italiana perche’ chieda ancor piu’ aiuto alla diplomazia europea" e che sia utile al suo responsabile, l’Alto rappresentante Catherine Ashton "per perseguire con ancora piu’ forza" la ricerca di una soluzione della vicenda dei due soldati italiani detenuti in India da meta’ febbraio, ha spiegato l’eurodeputato promotore dell’iniziativa Carlo Fidanza.
"Questa risoluzione apre a un’interpretazione per tutti" i casi di questo tipo, "quindi non puo’ piu’ essere derubricata a mera vicenda italiana", ha aggiunto la vice presidente dell’Europarlamento Roberta Angelilli.
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