Francesco Giacobbe, senatore Pd eletto all’estero, sulla manovra, in Aula, ha dichiarato: “Abbiamo assistito a tagli e rattoppi continui, come se il Bilancio dello Stato fosse una lista della spesa e non uno strumento di governance strategica. Anche in questo caos una cosa è chiara: per il quarto anno consecutivo gli italiani all’estero non fanno parte della vostra visione del Paese”.
Per il senatore dem il Governo “continua a ignorare il ruolo strategico delle comunità italiane nel mondo”: “Per voi non sono una risorsa economica, non sono una rete che sostiene il Made in Italy, non rappresentano quella diplomazia silenziosa che ogni giorno lavora per l’Italia”.
Una scelta che, ha sottolineato, si è già manifestata “con il decreto che ha limitato il diritto di trasmissione della cittadinanza”: “Figli e nipoti nati fuori dai confini nazionali vengono penalizzati solo per il luogo in cui sono nati”.
“Non accettiamo una strategia che divide gli italiani d’Italia dagli italiani delle Italie all’estero. Diciamo no alla logica dei cittadini di serie A e di serie B”, ha affermato il senatore PD, ribadendo l’impegno a proseguire la battaglia parlamentare: “Ai nostri connazionali nel mondo voglio dirlo chiaramente: non vi abbandoneremo”.
Giacobbe ha ricordato anche il “lavoro svolto dai senatori del PD eletti all’estero per contrastare i tagli e rafforzare i servizi”: “Avevamo chiesto di investire sulle comunità italiane nel mondo, rafforzando lingua, cultura e servizi di cittadinanza, perché è da lì che nasce la forza del Made in Italy e dell’export.
Grazie agli emendamenti da noi proposti e approvati in parte in commissione, ha spiegato, sono stati stanziati 7 milioni di euro aggiuntivi per lingua e cultura italiana, scuole paritarie all’estero, rete dei consoli onorari, CGIE, Comites e Camere di commercio italiane all’estero, fondi che consentono al Sistema Paese di lavorare per l’Italia e per gli italiani”.
Resta però la netta critica alla maggioranza per la “chiusura su altri temi fondamentali”: “Nessuna disponibilità su cittadinanza, pensioni all’estero, ammortizzatori sociali, benefici per chi rientra in Italia e assegno unico per le famiglie con figli residenti all’estero”.
Anche sulla cittadinanza, ha aggiunto, “si continua a confermare una discriminazione inaccettabile: la registrazione dei minori non è gratuita per tutti e i termini vengono estesi solo per alcuni casi, escludendo chi ha tempo solo fino a maggio 2026”.
“Con questo bilancio si continua a dividere la nazione in base alla residenza, al reddito e allo status sociale”, ha concluso Giacobbe. “È una visione che non ci appartiene e che non appartiene alla stragrande maggioranza degli italiani”.






























