Durante una serie di controlli lungo la filiera olivicola toscana, il personale del Corpo forestale dello Stato ha verificato la regolarità del prodotto offerto al pubblico in 44 punti vendita appartenenti a 7 catene della Grande distribuzione organizzata sul territorio toscano. Ebbene, diverse irregolarità sono state accertate nei dispositivi di etichettatura confezionati da tre distinte imprese olearie toscane presenti in provincia di Siena e Grosseto.
Complessivamente – secondo quanto comunica una nota – sono stati operati 57 sequestri amministrativi che hanno interessato 674 confezioni di olio extra vergine di oliva etichettate in modo irregolare con il riferimento fraudolento alla "bassa acidità" del prodotto. Sono state contestate sanzioni amministrative per un importo complessivo pari a 18.000 euro per pratica commerciale ingannevole.
La Forestale avverte: “risultano in commercio numerose marche di olio extra vergine di oliva che riportano in etichetta riferimenti ai più vari attributi qualitativi", questo per attirare l’attenzione del consumatore, condizionandolo nelle scelte di acquisto. Ma tali pratiche commerciali "risultano spesso al limite con gli obblighi normativi, per la mancanza dei prescritti requisiti di trasparenza delle informazioni che vengono veicolate al consumatore con i dispositivi di etichettatura, con la presentazione e con la pubblicità dei prodotti alimentari".
In particolare, commercializzare oli extra vergini di oliva etichettati con dispositivi che riportano la dizione generica "Bassa Acidità" risulta "una pratica commerciale ingannevole poichè induce il consumatore a credere che il prodotto possieda caratteristiche particolari e migliori rispetto a tutti gli altri prodotti appartenenti alla stessa categoria merceologica (Olio extra vergine di oliva", in questo caso) i quali, invece, per legge, devono tutti possedere un tenore di acidità basso".
Il Corpo forestale dello Stato ha attivato in Toscana, nel corso dell’attuale campagna olearia, caratterizzata dalla nota crisi di produzione di olio in tutto il territorio nazionale e particolarmente in questa regione, una campagna di controllo ad ampio raggio che interessa tutti i segmenti della filiera: dalla produzione alla trasformazione, fino alla commercializzazione del prodotto sugli scaffali di vendita. Al calo di produzione e’ seguito il fisiologico incremento dei prezzi dell’olio extra vergine di oliva, sia all’ingrosso che al dettaglio, stimato attorno al 40% rispetto allo scorso anno. Dai dati investigativi in possesso del Corpo forestale dello Stato risulta che "l’elevato valore raggiunto sul mercato dall”oro giallo’, stia attirando forti interessi da parte di associazioni criminali che, attratte da facili guadagni, stanno operando significativi traffici illegali di prodotti di scarsa qualità, basso valore qualitativo, o addirittura oggetto di furto come sta accadendo in Puglia, a danno delle produzioni nazionali, ed in particole di quelle toscane di eccellenza”.
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