"Noi vogliamo buttare fuori i partiti dai palazzi. Cerchiamo di farlo in maniera democratica. Ma prima o poi ci stuferemo". Cosa ha voluto dire Beppe Grillo con queste parole durante la conferenza stampa tenuta in una sala del Senato ieri, mercoledì, dopo avere incontrato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano? "Prima o poi ci stuferemo": aveva già detto parole simili in campagna elettorale e ieri si e’ ripetuto in quello che ci e’ sembrato un comizio, seppure più sobrio del solito, e mascherato da question time, a risposta vaga e autoreferenziale.
Dobbiamo interpretarle, dunque, le sue parole, come una minaccia? Se non riusciranno a ottenere quello che vogliono per via democratica, i grillini tireranno davvero fuori i forconi? O i fucili, quelli evocati a suo tempo da quel Bossi in canottiera in cui certo i pentastellati non vorrebbero mai riconoscersi? Quei fucili che più volte lo stesso Grillo ha già evocato? Se vogliono rappresentare l’antisistema, se vogliono presentarsi come gli unici puri, i grillini devono stare ben attenti a non fare scattare nella memoria dei cittadini più scafati certi riferimenti quanto mai inopportuni e imprudenti. Si e’ vista la miseranda fine che ha fatto chi si dichiarava duro e puro contro la corruzione e la casta dei politici!
A conti fatti, la democrazia che ha in mente Grillo, quella della rete, ha mostrato tutti i suoi limiti e le sue contraddizioni nel metodo e nel merito delle proposte e non può essere la risposta ai bisogni di trasparenza e rappresentatività che i tempi richiedono: d’accordo, la politica italiana nell’ultimo periodo non ha dato un’immagine rassicurante di sè, la nostra classe dirigente non ha dato prova di grandi capacità nel gestire il Paese, ma vale sempre la pena percorrere le strade più rassicuranti delle riforme anche se a piccoli passi. E Letta ci sta provando.
Niente giustificherebbe un assalto al Palazzo, non esageriamo: non siamo un popolo sfruttato dai tiranni e quelle stesse decantate "primavere arabe" per certi aspetti sostenibili hanno prodotto solo illusioni e lasciato strascichi a dir poco inquietanti. Grillo si calmi e contribuisca se vuole al cambiamento sollecitando le istituzioni dentro le istituzioni: più che a demolire tutto, pensi anche lui a ricostruire dove le crepe del sistema mostrano segni di cedimento.
La violenza non mi ha mai convinto. Non che io sia un tipo mite più di altri, anzi, scatto e parto in quarta con facilità, mi scaldo in fretta. Ma non posso dimenticare di vivere in uno dei Paesi più importanti del mondo occidentale e in quella che ci piace definire la culla del diritto. La guerra civile e’ la morte della ragione e dello spirito, solo chi ha perso l’uno e l’altra può cavalcarne l’idea.
































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