In Sardegna vi è un prodotto molto particolare: il casu marzu. Il casu marzu (o casu frazigu) è una forma di formaggio pecorino che viene colonizzata dalle larve della mosca Phiopila casei, la mosca del formaggio. Ha una consistenza molto morbida e può essere spalmato sul famoso pane carasau. Il suo odore ed il suo sapore sono forti.
Nella vicina Corsica esiste un prodotto simile, il casgiu merzu. In Abruzzo vi è il formaggio marcetto, il quale non è dissimile dal casu marzu sardo.
L’Unione Europea ha bocciato il casu marzu, ritenendolo non sicuro in termini igienico-sanitari. Tra l’altro, il formaggio marcetto abruzzese è oggi prodotto regolarmente, è riconosciuto come P.A.T, Prodotto Agroalimentare Italiano. Quando le larve hanno degradato le proteine, il cacio diventa cremoso, è tenuto in recipienti di terracotta e riposto nei frigoriferi. Non si potrebbe fare la stessa cosa con il Casu Marzu?
Ora, nella visione europea vi è una certa schizofrenia. Infatti, quella stessa Unione Europea che ha detto no al casu marzu dice sì alle farine di insetti da mettere nelle paste, nelle pizze e in altri prodotti. Capite che la visione europea è schizofrenica?
Sembra che dietro a tutto ciò vi sia una visione ideologica con una venatura anti-italiana. Ricordiamo, per esempio, il nutri-score, il quale boccia prodotti come il nostro formaggio Parmigiano Reggiano, il formaggio Pecorino Romano e la Mozzarella di Bufala Campana. Al contrario, lo stesso nutri-score ritiene salutari prodotti con burro, zuccheri, panna e vari additivi.
Anche il caso del vino è emblematico. Infatti, dall’Irlanda è venuta una proposta di mettere sulle etichette delle bottiglie di vino le stesse indicazioni che si mettono su quelle delle sigarette. Quindi, se questa proposta passasse, sulle bottiglie di vino comparirebbero scritte che recitano: “Nuoce gravemente alla salute” ed immagini di fegati cirrotici e cose simili. Tuttavia, ci si deve chiedere come mai una simile proposta non sia stata fatta anche per la birra, cognac, il kirsch ed il whiskey.
Deve essere ricordato che l’Italia è anche un grande produttore di vini. Dunque, da quello che si vede sembra che vi sia una volontà politica di danneggiare l’Italia.
L’Italia deve dire basta a queste pagliacciate. Non può danneggiare se stessa e farsi prendere in giro in nome dell’europeismo acritico.