Vincenzo Odoguardi, vicepresidente MAIE, è stato intervistato da Puntodincontro a margine del Primo Congresso MAIE Messico tenutosi a Città del Messico lo scorso sabato 17 febbraio.
“Come MAIE noi esistiamo perché esistono gli italiani all’estero”, ha sottolineato Odoguardi, che poi ha aggiunto: “Non abbiamo altri punti in agenda che non siano gli italiani all’estero”.
“Non abbiamo punti in agenda all’interno del territorio nazionale italiano, perché il MAIE è nato all’estero per le comunità italiane nel mondo. Questa definizione dovrebbe far capire fin dove vogliamo spingerci”.
![](https://i0.wp.com/www.italiachiamaitalia.it/wp-content/uploads/2024/02/maie-mes11.jpg?resize=1024%2C682&ssl=1)
“In Messico in modo particolare, perché ha un estensione territoriale enorme e quindi comunità sparse nel Paese, noi continuiamo a formarci capillarmente per raggiungere tutti; la prima cosa che vogliamo capire sono le necessità dei nostri connazionali qui residenti. Probabilmente non sono profondamente diverse da quelle delle altre collettività: servizi consolari, certificati, cittadinanze e aspetti burocratici. Su questi punti inizieremo a sondare, insieme al governo, che vie potremo intraprendere per toccare la punta dell’iceberg”.
![](https://i0.wp.com/www.italiachiamaitalia.it/wp-content/uploads/2024/02/odoguardi-mes.jpg?resize=1024%2C682&ssl=1)
“È un discorso che non si riuscirà a risolvere in quattro anni di estensione di una legislatura e di un esecutivo, è semplicemente il principio che ci permetterà, con il tempo, di arrivare alla base, al fondo di questo iceberg”.
![](https://i0.wp.com/www.italiachiamaitalia.it/wp-content/uploads/2024/02/MAIE-mx-gr.jpg?resize=1024%2C682&ssl=1)
Secondo il vicepresidente del Movimento Associativo Italiani all’Estero, per essere ancora più vicini all’universo dell’emigrazione e ai nostri connazionali residenti oltre confine, una delle possibili soluzioni sarebbe un ministero per gli italiani nel mondo, “che si occupi esclusivamente dei nostri connazionali e delle loro varie esigenze. Un vero ministero potrebbe iniziare a risolvere tutte queste problematiche”.