Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera, in un’intervista al Corriere della Sera assicura: “Non faremo da stampella a nessuno, siamo nel centrodestra e ci restiamo”. Contro questo governo che “fa tutto da solo, senza dare una prospettiva al Paese, andrà messa in campo una iniziativa parlamentare per mettere a nudo tutte le contraddizioni e farlo cadere”.
La speranza è che possa subito nascere “un governo di centro-destra con l’aggiunta di chi ci sta per stendere Recovery fund e legge finanziaria, e poi si restituisca la parola ai cittadini. Prima o poi torneremo una democrazia rappresentativa…”.
“L’avvio dell’anno scolastico? Abbiamo di fronte il caos annunciato. Manca tutto: le aule, i docenti, i banchi, gli orari”. “Il governo deve assumersi una responsabilità collettiva: la riapertura ordinata di scuole e università è un imperativo categorico che non può dipendere solo da un ministro inadeguato. La Azzolina ha già fatto danni a sufficienza, ma nessuno pensi a settembre di poter scaricare le responsabilità solo su di lei. Le scuole sono chiuse dall’11 marzo. Abbiamo perso mesi e chiederemo a Conte di rispondere di tutto ciò”.
“Bisogna passare dal blocco dei licenziamenti allo sblocco delle assunzioni. Le risorse non sono infinite e sono comunque a debito”. “Il blocco dei licenziamenti e la cassa integrazione vanno bene per il periodo acuto della crisi, ma poi bisogna evitare di ingessare il mercato e creare un ecosistema favorevole alle imprese”.
“Basta con ‘misure a tempo’ per il Sud, dove c’è un gap infrastrutturale mostruoso. Bisogna colmarlo, altrimenti chi investirà nelle regioni del Mezzogiorno? Così come va affrontata la questione settentrionale, vanno sostenute le imprese del triangolo industriale, o non usciremo più dalla crisi”.
”Sbagliare è umano, ma perseverare è diabolico. Si è scelta ancora una volta la strada, in perfetta continuità con i decreti precedenti, dei tanti piccoli interventi e bonus senza una visione strategica”. ”Quando si arriva al miliardo numero 100 di indebitamento aggiuntivo, bisognerebbe aver introdotto almeno una misura strategica che traguardi la crisi. Invece si continua con misure parziali, a tempo, insufficienti. Poco e male, e neanche a tutti. Ancora una volta ‘si offre un pannicello caldo’, e con una lentezza che manderà il Paese a carte quarantotto”, aggiunge.
”Noi chiedevamo un semestre bianco con il rinvio di tutte le scadenze al prossimo anno. Si è data la possibilità di rateizzare solo il 50% dei versamenti sospesi e comunque bisogna iniziare a pagare da quest’anno. Ma il punto non è neppure questo: se si continua a mantenere la spada di Damocle del fisco sugli italiani, procedendo di piccolo rinvio in piccolo rinvio, sarà come non aver rinviato alcunché. Perché nessuno può progettare acquisti, investimenti”, conclude l’azzurra.