Laura Castelli, deputata del M5S e membro della Commissione Bilancio, è intervenuta su Radio Cusano Campus e sulla legge di bilancio 2018 ha detto: “Questa è una manovra piena di mance. E’ una manovra della serie: chissà chi arriverà dopo, chissà che fine faremo noi della casta. Hanno utilizzato tutti i soldi disponibili per fare cose che interessano il loro territorio. Tantissimi sono gli emendamenti dei parlamentari del Pd che sono passati, il problema è che sono tutte cose localizzate con la quale cercheranno di costruire la campagna elettorale. Non c’è niente di strutturale, niente di significativo per il Paese e soprattutto per le fasce più deboli”.
Brunetta dice che la commissione bilancio si è trasformata in un suk. “Anche Brunetta e il suo partito avevano le loro marchette territoriali, come ad esempio misure a favore di alcune onlus – ha dichiarato Castelli -. Delle volte chi si lamenta è il primo ad aver chiesto delle cose per sé”.
Sul caso banche. “Il PD è massacrato da questo tema e mi sarei aspettata un mea culpa da parte loro, invece proseguono con la convinzione che si siano comportati nel giusto modo –ha affermato Castelli-. Nei paesi civili certe poltrone sarebbero state liberate immediatamente. Questa vicenda segnerà la fine del Pd renziano e in generale di questo tipo di politica. Il Pd renziano non si arrende perché gli interessi che hanno sono troppo forte e non hanno intenzione di deporre le armi. La storia di questa Repubblica ci ha raccontato di personaggi che a un certo punto, messi all’angolo, lasciano e vanno via, o comunque si rendono conto della pressione che la società civile gli fa. Nel caso del Pd invece c’è anche la superbia di pensare che vada bene così, che tanto l’italiano medio si dimenticherà tutto”.
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