Maurizio Landini, Segretario nazionale Fiom, commenta i dati Istat sui giovani senza lavoro: “In questo ultimo anno e mezzo si è cercato di descrivere una realtà che non esiste. Tante volte si sono raccontate delle bugie. La situazione dei giovani è sotto gli occhi di tutti. Nel mezzogiorno è ancora più drammatica. La fotografia dell’Istat conferma che la famiglia è il più grande ammortizzatore sociale di questa crisi. La forma di lavoro che dopo il jobs act è stata più utilizzata sono i voucher, la peggiore forma di sfruttamento del lavoro”.
“Il lavoro – prosegue Landini parlando a Radio Cusano Campus – è tornato una merce pura che si compra in tabaccheria. Questa forma di lavoro avviene nei Comuni, nelle imprese e nei servizi. Non è vero che azzera il nero, visto che quasi mai vengono denunciati. 7 euro e 50 all’ora è la tariffa più bassa di qualsiasi contratto nazionale di lavoro. Serve solo alle imprese per non fare assunzioni più stabili. Quando si parla di lavoro bisogna pensare alle persone che lavorano. Sono convinto che bisogna raccogliere le firme per un referendum per abolire il voucher, che è una follia contro le persone. Questo indica che le diseguaglianze sociali sono aumentate. Quando uno pur lavorando rimane povero vuol dire che qualcosa non funziona. Il jobs act è stata una cosa ideologica che non sta funzionando e va assolutamente cambiata e cancellata”.
Pensionati. “La famiglia in questa fase è riuscita ad essere un ammortizzatore sociale per i giovani perché ci sono dei diritti che si vogliono cancellare e che i nuovi giovani non avranno. Aver alzato l’età pensionabile a 70 anni è una follia. Siamo il Paese che ha l’età pensionabile più alta d’Europa. Dovremmo abbassarla, perché creare nuovi posti per i giovani significa che la gente non deve lavorare fino a 70 anni. L’aspettativa di vita per fortuna è aumentata, ma io penso che ci siano una serie di lavori manuali che dopo 40 anni di lavoro dovrebbero andare in pensione. Agire sulle pensioni vuol dire tutelare i pensionati e dare una tutela sociale nel futuro anche ai giovani d’oggi. Bisogna cancellare i privilegi e alcuni vitalizi”.
80 euro e bonus bebè. “Queste cose qui le fa sempre quando c’è da votare. Prima con le europee, ora con le amministrative e il referendum. Quando ci sono le elezioni si fanno gli annunci. Bisognerebbe smetterla di prendere in giro le persone. Se si volesse oggi fare un provvedimento vero, ci sono milioni di lavoratori senza contratto da anni, dovrebbe fare un provvedimento che gli aumenti che vengono dati abbiano una tassazione agevolata. Questo potrebbe essere un provvedimento serio. Allo stesso tempo bisogna colpire l’evasione fiscale. Sono aumentate le diseguaglianze sociali. Questi interessi non li vuole colpire, è facile colpire nel mucchio e far pagare sempre gli stessi”.
La condanna della Corte Europea dei diritti umani all’Italia sull’Ilva Taranto. “Non è altro che una conferma di quello che in questi anni è emerso. Se parliamo di Ilva, siccome nelle prossime settimane si capirà meglio quali sono i gruppi interessati ad acquisirla, è evidente che negli anni passati gli investimenti per le tutele per l’ambiente e la salute dei cittadini non sono stati efficienti. Per onestà bisogna dire che questo tema pone a tutti una riflessione: si pone il problema di cosa si produce, come si produce, con quale sostenibilità ambientale. L’acciaio è un materiale che serve per fare tante cose e quindi non si può risolvere il problema dicendo che non lo facciamo più in italia. Bisogna continuare a farlo con le migliori tecnologie e nel modo opportuno, senza inquinare. Se dovesse saltare Ilva, siamo di fronte al fatto che l’Italia non avrebbe più un produttore in un settore strategico, e ci sarebbero più di 40mila persone che perderebbero il lavoro. Bisogna rimettere al centro il lavoro alla tutela della salute, è necessario che ci sia un intervento pubblico che garantisca che questi investimenti vengano fatti e che vada fatto tutto il necessario”.
































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