A un mese dalle elezioni politiche, ancora oggi si discute sul nome di chi dovrebbe traghettare il Paese fuori dalla crisi. L’Italia é in un evidente stato confusionale, politico ed economico, e intanto già si parla di elezioni, a mio avviso inevitabili. Il MAIE alle Politiche di febbraio ha ottenuto un ottimo risultato nelle Americhe; bene, nonostante tutto, in Europa e in Australia, dove ha limitato i danni, ma ha dovuto fare i conti soprattutto con l’effetto Monti, che stranamente all’estero é il secondo partito. Forse se non ci fosse stata la lista Monti chissà, anche in Australia poteva andare meglio.
Certo, il MAIE é un movimento nuovo, deve farsi conoscere, io credo però che la chiave di lettura é ben diversa da quella che alcuni esponenti vogliono farci credere. In Sud America il MAIE é conosciuto, perché in questi anni é stato sul territorio, ha incontrato la gente, e non lo ha fatto solo durante la campagna elettorale. Merlo forse é stato poco in Parlamento, ma é stato lì dove la gente voleva, ha usato una strategia dei vecchi tempi, un po’ come ha fatto Grillo portando la politica in piazza, come si faceva una volta, i comizi tra la gente invece che nei salotti buoni della tv.
Il MAIE in Australia deve usare questa strategia da subito, organizzare un coordinamento territoriale, informare la gente costantemente, discutere con i connazionali, recepire proposte e trasmetterle a Roma, usare il face to face, lavorare per una grande coalizione degli Italiani nel mondo, con un programma preciso: da soli altrimenti rischiamo di fare la figura dei fessi.
Dopo questi risultati elettorali, credo che una strategia in comune con altre forze in campo che non siano i partiti tradizionali ma espressione del popolo Italiano nel mondo sia inevitabile, questa é una mia opinione e mi rivolgo sia agli organi del MAIE in Australia che al suo Presidente mondiale. Ci vogliono risorse umane ed economiche, ma soprattutto si devono aprire le porte a quelle forze sul campo che intendono portare avanti la vera politica degli italiani nel mondo, con un programma forte. In Parlamento uno o due parlamentari non potranno mai fare rumore ed ottenere nulla. La sfida é aperta, le elezioni sono alle porte, non devono essere un pretesto ma una ragione in più per costruire un grande movimento degli Italiani nel mondo.
*Coordinatore MAIE Australia per le nuove generazioni
































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