Italo Bocchino è stato nei giorni scorsi a Londra, per partecipare ad un incontro con un gruppo di connazionali residenti nella City. Il Vicepresidente di Futuro e Libertà, accompagnato dall’On. Aldo Di Biagio – finiano eletto nella ripartizione estera Europa – durante il suo intervento ha parlato non solo di italiani all’estero, ma anche di economia e di politica italiana.
A margine dell’incontro organizzato al Gran Caffè di Londra, nella strada laterale ai famosi magazzini Harrods, ItaliaChiamaItalia – presente all’appuntamento – ha voluto sentire Bocchino su Fli e sugli italiani nel mondo, ma anche sul momento che vive il nostro Paese dopo le dimissioni di Silvio Berlusconi e l’arrivo del professor Mario Monti a Palazzo Chigi.
“A Londra come in altre realtà europee stiamo cercando di strutturare Futuro e Libertà”, spiega il Vice Fli a Italiachiamaitalia.it; nella City “è stato possibile farlo grazie all’impegno dinamico di Vincenzo Zaccarini, che ci ha consentito di avvicinare parte di una comunità italiana di eccellenza, molto attiva internazionalmente nella finanza e nel mondo dell’istruzione, nell’imprenditoria, nella ristorazione italiana. Connazionali impegnati ad essere ambasciatori del nostro Paese, che riesce e primeggiare per il suo saper vivere e per la capacità di esportazione del made in Italy”.
Fondamentale per Bocchino il ruolo di Aldo Di Biagio all’interno di Futuro e Libertà, soprattutto per ciò che riguarda gli italiani nel mondo: “Aldo Di Biagio ha proseguito il lavoro che Mirko Tremaglia ha portato avanti per decenni e che ha garantito una rappresentanza forte degli italiani all’estero in Parlamento e soprattutto all’interno dei partiti. Purtroppo il sistema elettorale ha fatto sì che in Parlamento i nostri connazionali venissero rappresentati da persone che avevano uno scarso rapporto con l’Italia e che di fatto non conoscevano gli italiani nel mondo che in teoria dovevano rappresentare. Invece Di Biagio con Futuro e Libertà ha avuto la capacità di rappresentare le vere comunità estere, quelle presenti sul territorio, quelle che spesso – anche attraverso i patronati – aiutano nella loro quotidianità i connazionali spesso costretti ad affrontare una burocrazia complessa”.
Non solo Europa, per Fli. Dopo Germania e Regno Unito, Bocchino e Di Biagio saranno presto anche in Sud America, in particolare in Brasile e in Argentina: “Sicuramente il Sud America è una delle tappe ormai indispensabili. L’obiettivo – spiega il braccio destro di Gianfranco Fini a Italiachiamaitalia.it – è quello di rendere protagoniste le comunità italiane, che non sono più quelle di una volta. Non sono italiani arrivati con la valigia di cartone, ma in alcune aree del mondo sono seconde generazioni molto legate all’Italia. Dobbiamo evitare che dimentichino la lingua e la cultura italiana, bisogna investire molto su questo. E poi dobbiamo puntare sulle nuove generazioni, cervelli che non hanno trovato opportunità in Italia”.
Chiediamo a Bocchino che ne pensa del meccanismo di voto con cui gli italiani all’estero eleggono i propri rappresentanti in Parlamento: “Certamente bisogna fare un tagliando alla legge che regola il voto degli italiani nel mondo. Ciò però deve essere fatto con grande cautela. E’ evidente che alcuni esempi, come quello di Nicola Di Girolamo, ma anche altri, dimostrano che è troppo facile fingersi rappresentanti degli italiani nel mondo senza esserlo veramente”.
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