La Camera ha approvato la proposta di legge che consente ai cittadini italiani residenti all’estero e iscritti all’Aire di avere l’assistenza sanitaria in Italia previo pagamento di un premio annuo di 2 mila euro.
I sì sono stati 139 (la maggioranza, Pd, Avs, Iv, Azione), gli astenuti 22 (Avs), i no 1.
L’unico voto contrario è arrivato dall’onorevole Franco Tirelli, deputato MAIE eletto nella ripartizione estera America Meridionale. Come hanno votato invece gli altri deputati eletti all’estero? Toni Ricciardi (Pd), Di Sanzo (Pd), Onori (Azione), Billi (Lega) e Di Giuseppe (Fdi) hanno votato a favore. Gli onorevoli Porta e Carè risultano assenti.
La proposta di legge – presentata da Andrea Di Giuseppe, parlamentare di Fratelli d’Italia eletto nella circoscrizione estera e firmata da altri parlamentari di Fdi – è diretta ai cittadini che risiedono all’estero in Paesi non Ue, ma che siano iscritti all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (Aire).
Essi potranno iscriversi al Sistema sanitario nazionale “presso l’azienda sanitaria locale presente nel territorio, che raccoglie le loro schede individuali, o, in alternativa, presso l’azienda sanitaria locale competente per il domicilio di soggiorno”.
Per accedere alle prestazioni sanitarie pubbliche dovrà essere corrisposto un premio annuale di 2 mila euro, dal quale sono esenti i minori.
Sono stati respinti alcuni emendamenti del Pd, Avs, M5s e Azione che chiedevano l’esenzione anche per altri soggetti, come studenti, o disabili, o che proponevano un contributo non fisso ma progressivo; il governo ha invece accolto analoghi ordini del giorno che impegnano il governo ad accogliere queste proposte in futuri provvedimenti.
LE DICHIARAZIONI DELLA POLITICA
DI GIUSEPPE (FDI): PDL GARANTISCE EQUITA’
“Questa iniziativa, oltre a garantire un principio di equità e di riconoscenza verso i milioni di italiani che vivono all’estero, permetterà ai minori residenti all’estero di poter accedere gratuitamente alle cure. È un atto di giustizia e di rispetto verso la nostra comunità nel mondo”, ha dichiarato Andrea Di Giuseppe, deputato di Fratelli d’Italia e primo firmatario del testo sull’assistenza sanitaria agli italiani all’estero.
“Questa misura, inoltre, incide sulla scelta di migliaia di italiani all’estero di non iscriversi all’AIRE proprio per timore di perdere l’accesso al Servizio Sanitario Nazionale. Una distorsione che non solo ha falsato le statistiche dell’AIRE, ma ha anche comportato un carico occulto sul sistema sanitario, costretto a sostenere costi per cittadini che non contribuivano al mantenimento della struttura. Oggi ristabiliamo un ordine che crea trasparenza nei numeri, correttezza nei flussi, verità nel rapporto tra Stato e cittadino”, ha aggiunto Di Giuseppe.
La norma non comporta nuovi oneri per la finanza pubblica e introduce criteri di trasparenza e tracciabilità digitale dei versamenti, destinando le risorse direttamente ai bilanci regionali.
MAIE CONTRARIO: “GLI ITALIANI NEL MONDO NON SONO VACCHE DA MUNGERE PER FARE CASSA”
L’On. Franco Tirelli, del Movimento Associativo Italiani all’Estero, l’unico deputato che ha votato contro la pdl, in una nota dichiara: “In maniera autonoma e indipendente, il Movimento Associativo Italiani all’Estero ha deciso di votare contro una proposta sostenuta sia da destra che da sinistra che, invece di avvicinare gli italiani all’estero al proprio Paese, a nostro avviso finisce per allontanarli ancora di più”, dichiara Tirelli.
“Offrono agli italiani iscritti all’AIRE la possibilità di pagare 2.000 euro l’anno per poter usufruire dell’assistenza sanitaria pubblica in Italia, quando invece avremmo dovuto pretendere per loro lo stesso trattamento garantito dal Servizio Sanitario Nazionale ai cittadini residenti nella Penisola.
Questa sì che sarebbe stata una vera e giusta apertura nei confronti di chi, pur vivendo oltre confine, continua a rappresentare l’Italia e a promuovere l’italianità in mille modi diversi”, sottolinea l’onorevole.
“Invece no: ancora una volta la politica romana decide di trattare gli italiani residenti all’estero come cittadini di serie B. Quando c’è da fare cassa, gli italiani nel mondo diventano sempre i primi limoni da spremere. Come MAIE – prosegue Tirelli – non abbiamo voluto prestare il fianco a questo schema ormai intollerabile e abbiamo preso le distanze da questa proposta.
A ciò si aggiunge un’ulteriore discriminazione: il pagamento dei 2.000 euro non si applica ai residenti in Europa. Inoltre, un pensionato che ha versato contributi per tutta la vita dovrebbe pagare altri 2.000 euro per accedere alla sanità pubblica del suo Paese?
Nella maggior parte dei Paesi del mondo – conclude Tirelli – un cittadino residente all’estero può usufruire gratuitamente del sistema sanitario nazionale. Rispettiamo tutte le opinioni, ma come MAIE abbiamo le idee molto chiare su questo tema”.
Billi (Lega): pdl su assistenza sanitaria estera per cittadini italiani, legame concreto Paese
“Si tratta di uno strumento aggiuntivo che ciascuno potrà scegliere in base alle proprie esigenze personali e familiari, per ottenere l’accesso diretto al sistema sanitario nazionale in Italia durante i rientri. Con questa misura, l’Italia resta vicina ai suoi cittadini ovunque si trovino e offre loro la possibilità di mantenere un legame concreto con il Paese. I nostri connazionali all’estero avranno così una possibilità volontaria, chiara e concreta di curarsi anche in Italia, nel pieno rispetto delle regole e senza creare sovrapposizioni”. Lo dichiara Simone Billi, deputato eletto con la Lega nella ripartizione estera Europa.
MARROCCO (FI): PDL RAFFORZA LEGAME CON PAESE
“Questo provvedimento risponde alla concreta necessità di garantire ai cittadini italiani, pur vivendo all’estero, la possibilità di conservare con modalità appropriate un legame effettivo con il sistema di tutela della salute del Paese d’origine”. Lo ha detto la deputata di Forza Italia Patrizia Marrocco.
“Il legame con la nostra comunità nazionale – ha proseguito – si estende ormai ben oltre il territorio italiano, e l’Italia deve riconoscere responsabilmente che i suoi cittadini, anche all’estero, meritano rispetto e protezione. Il provvedimento va in questa direzione”. E sottolinea: “Forza Italia crede in un’Italia aperta, che guarda al mondo senza dimenticare le proprie radici; un’Italia che tutela i suoi cittadini ovunque essi siano”.
ONORI (AZIONE): “VOTIAMO A FAVORE, MA…”
“Anche noi avevamo presentato una proposta di legge su questo tema e dunque voteremo a favore, pur ritenendo che si potesse fare di più. Proprio in quest’ottica, avevamo proposto delle migliorie, tra cui l’introduzione di un meccanismo progressivo di contribuzione basato sulla reale capacità economica dei cittadini, simile a quello previsto per le tasse universitarie”, lo dichiara la deputata di Azione Federica Onori, eletta nella circoscrizione Estero – Europa e segretaria della Commissione Esteri.
Di Sanzo (Pd): “Passo in avanti per sostenere le nostre comunità all’estero”
“Questo provvedimento, pur non accogliendo tutte le nostre proposte, è comunque un passo avanti per dare concretezza ai diritti di cittadinanza di chi vive all’estero e per riavvicinare i cittadini italiani che vivono fuori dai confini nazionali con il nostro Paese. Con questa proposta di legge viene esteso l’accesso al servizio sanitario nazionale anche agli iscritti all’Aire fuori dall’Europa. In questo modo rendiamo le difficili realtà dei ragazzi e delle famiglie che vanno all’estero meno pesanti e diamo loro la possibilità di potersi curare nel loro Paese d’origine, dove spesso tornano per ricongiungersi con le proprie famiglie. Purtroppo non tutto è stato recepito – avremmo infatti voluto un contributo per accedere al servizio proporzionale al reddito, una esenzione per gli studenti iscritti a corsi di laurea o di dottorato, una esenzione per i pensionati che non usufruiscono della de-tassazione della pensione. Si tratta infatti di platee di esenzione molto piccole che avrebbero senz’altro potuto trovare spazio. Nonostante questi forti limiti, la proposta è comunque un passo avanti: la nostra speranza è che si possano correggere questi limiti nei futuri provvedimenti”. Lo ha detto in Aula il deputato del Pd eletto nella circoscrizione estero Nord e Centro America, Christian Di Sanzo.






























