Com’è noto il 24 e 25 Febbraio 2013, il nostro Paese eleggerà il suo nuovo Parlamento. Il Circolo PD Lussemburgo insieme al Circolo Agorà Lussemburgo sostengono Roberto Serra, candidato per la prima volta alla Camera dei Deputati per la Circoscrizione Estero – Europa.
Roberto Serra é nato a Rovato (BS) nel 1963, è manager per le risorse umane in una azienda americana e vive in Lussemburgo da 14 anni. E’ sposato con una spagnola ed ha due figli. “La sua candidatura – scrive in una nota il Pd Lussemburgo – é l’espressione di un’ importante comunità di Italiani, che in Lussemburgo sono una componente essenziale della società. La sua vittoria sarebbe lo strumento per la realizzazione delle attese e delle prerogative non solo della comunità italiana del Granducato di Lussemburgo ma di tutti quegli Italiani in Europa che ne apprezzano il programma, gli ideali e che lo voteranno come loro rappresentante. Gli eletti alla Camera e al Senato per la Circoscrizione Europa non sono, infatti, l’espressione del voto di ogni singolo Paese ma sono eletti per tutta l’Europa e possono, quindi, essere votati da ogni cittadino italiano residente in qualsiasi Paese europeo. Votare un candidato del Partito Democratico che vive, lavora e milita nella nostra realtà europea, vuol dire dare un valore aggiunto al nostro voto per il Paese. Garantiamo i nostri diritti e le nostre attese esprimendo alla Camera la preferenza per Roberto Serra”.
ROBERTO SERRA SI PRESENTA Sono nato a Rovato, provincia di Brescia, ne1963 e vivo in Lussemburgo dal 2001. Sono sposato con Monica, di Madrid, e abbiamo due bambini di uno e tre anni.
Vengo da una famiglia di artigiani, in cui la passione per il lavoro e per la politica sono stati i punti fermi e i fari della mia educazione.
Mi sono laureato in Pedagogia a Verona nel 1991 : la mia passione per gli altri e per l’interesse comune è il filo conduttore della mia crescita personale, professionale e politica.
Agli inizi degli anni Novanta sono stato eletto Consigliere Comunale a Rovato e Segretario della Sezione del PDS.
L’esperienza di giovane Consigliere Comunale ha consolidato la mia passione per la politica e mi ha aiutato a coniugare idealità e pragmatismo.
Dopo un’esperienza di dieci anni come membro della federazione provinciale del PDS-DS di Brescia, arrivato in Lussemburgo sono stato eletto nel Comites nel 2004 e in seguito Segretario dei DS e poi del Circolo PD del Lussemburgo.
A Lussemburgo ho conseguito un Master in Direzione Gestione delle Risorse Umane organizzato dall’Université di Nancy 2 (F). Da alcuni anni lavoro presso una ditta americana operante nel settore tecnologico come Manager del Personale.
Le radici del mio impegno partono dal Lussemburgo, cuore dell’Europa e luogo di incontro di tutte le culture, lingue, identità del nostro Continente e si estendono idealmente ai desideri e alle aspirazioni di tutti gli italiani residenti all’estero.
Il mio obiettivo è portare avanti i nostri valori di italiani ed europei, spesso trasversali alle nostre appartenenze politiche, e dar voce a quell’Italia vincente, lavoratrice, attiva e a quegli italiani che andando per il mondo Le danno lustro.
IL PROGRAMMA Perseguire una costante politica di giustizia fiscale per gli italiani residenti all’estero. Il che significa: uguali doveri e uguali diritti con i connazionali residenti in Italia ma tenendo conto della specifica situazione di chi risiede e lavora all’estero. Ad esempio, la casa che i connazionali hanno a disposizione per il rientro in Italia, è da considerarsi come prima casa, e cioè come bene primario. Mi adoperero’ perchè venga cambiato il comma 10 dell’art. 13 del Decreto Legge 201/2011 (Decreto Salva Italia) che demanda ai comuni la scelta di considerare l’abitazione in Italia come prima o come seconda casa. Aver chiesto all’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) di raccomandare ai comuni di non emanare delibere che considerino l’abitazione in Italia come seconda casa, è positivo ma non sufficiente. Bisogna fare una trasparente battaglia parlamentare e creare consenso per arrivare all’abrogazione del già citato comma 10
Sostenere il ruolo e la presenza capillare e costante dei Patronati in Europa e nel mondo e operare perchè:
a) si rinforzi il legame con il MAE che non puo’ ridursi solo ai rapporti ordinari con il Consolato locale ma deve ritrovare, a livello centrale, una rinnovata sinergia e una costante azione di monitoraggio e verifica
b) si allarghi il ruolo dei Patronati decentralizzando alla loro rete alcune funzioni esercitate dall’INPS (ad esempio la certificazione esistenza in vita) ed evitando cosi’ i ben conosciuti problemi di raccordo delle informazioni
Creare continue opportunità di contatto tra le imprese straniere e i nostri connazionali e integrando il lavoro svolto dagli Isituti per il Commercio Estero. Con particolare attenzione ai piu’ giovani che hanno lasciato recentemente il Paese in cerca di occupazione. Ad esempio il rilascio, al momento dell’iscrizione all’AIRE, da parte dei Consolati, di una sorta di “vademecum” sulle opportunità della realtà locale. Sarebbe anche un’occasione per rendere i Consolati luoghi piu’ vivi e interattivi con la realtà locale e con i nostri connazionali
Reperire fondi per sostenere la diffusione della lingua e della cultura italiana in Europa e nel mondo ponendo particolare attenzione al sostegno di giornali o periodici locali pubblicati nella nostra lingua (veri veicoli di cultura italiana), emittenti radiofoniche e canali televisivi, organizzazione e diffusione di corsi di lingua italiana, iniziative culturali legate all’immagine del nostro Paese
Lavorare per una rinnovata rappresentatività, e dunque un rinnovato modello di democrazia, delle istituzioni preposte a rappresentare gli italiani residenti all’estero. I COMITES e il CGIE devono poter operare in maniera snella, incisiva e sinergica tra loro. A proposito dei COMITES la priorità sarà quella di reperire i fondi necessari per far svolgere le elezioni di rinnovo tenute l’ultima volta nel 2004.
Proporre iniziative concrete affinchè il nostro Paese “importi” le eccellenze, culturali, imprenditoriali, artistiche, professionali realizzate dai nostri connazionali residenti al’estero
Tutto questo è possibile realizzarlo perchè penso che un parlamentare eletto all’estero sia anzitutto un instancabile facilitatore nello scambio di informazioni, un attento cacciatore di opportunità per i propri connazionali, un fiero ambasciatore delle eccellenze del nostro Paese.
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