Continua l’invasione delle coste italiane da parte di migliaia di immigrati clandestini provenienti nella maggior parte dei casi dall’Africa. I numeri parlano chiaro e le cifre spaventano. Pensate: nell’ultimo anno – dal primo agosto 2012 al 10 agosto 2013 – sono sbarcati in Italia quasi 25mila migranti, per la precisione 24.277, secondo i dati del ministero dell’Interno. E di questi, oltre un terzo (8.932), dallo scorso primo luglio. Chiamatelo, se volete, effetto Kyenge.
Solo ieri sono giunti in Italia, attraverso imbarcazioni di fortuna, 600 immigrati clandestini, fra i quali molte donne e molti bambini. Partono dall’Africa e arrivano a Lampedusa, Sicilia, Calabria, Puglia. E’ un continuo. I Centri di prima accoglienza sono in situazione di emergenza e l’Italia continua ad accogliere questi disperati. Quale sarà il loro destino? Riusciranno a trovare lavoro nel nostro Paese? Assai difficile, viste le condizioni dell’economia italiana, vista la crisi che vive il nostro Paese. E allora? Al problema dell’immigrazione incontrollata se ne sommeranno altri: disoccupazione, delinquenza, criminalità. Eppure, se viene avvistato un natante carico di immigrati – anche se in acque internazionali – noi lo andiamo a prendere e portiamo a casa nostra migliaia di clandestini. Altro che ius soli, altro che integrazione, altro che abolizione del reato di clandestinità: se non troveremo soluzioni adeguate, rischieremo un giorno di ritrovarci stranieri nel nostro Paese.
































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