"Tra la gente va bene. La fiducia in me e nel governo cresce, e io credo che conti questo, per adesso. Dopodiche’, certe cose non finiranno di sorprendermi mai". Cosi’ il premier Matteo Rebnzi, i un colloquio con ‘La Stampa’.
"Avevo dei nemici che mi attaccavano – aggiunge -, ma lo sapevo e lo tenevo nel conto. Ma ora mi attaccano anche quelli che prima mi sostenevano: e onestamente non capisco sulla base di che, visto che non abbiamo ancora nemmeno cominciato. La squadra di governo tiene e mi pare buona. La Boschi regge in una postazione delicata e anche la Mogherini, attaccata da piu’ parti, sta guadagnando la stima dei suoi colleghi europei. Quindi, di che parliamo? Per cosa mi criticano? Se e’ per la storia dei sottosegretari o per i cori dei ragazzi di Siracusa o addirittura per il fatto che abbiamo denunciato che la situazione economica trovata non e’ quella che diceva Letta, allora davvero non capisco e mi arrabbio".
Quindi, osserva: "Sui conti c’e’ poco da dire: e’ stato addirittura Saccomanni ad avvisarci che le cose stavano in un certo modo… Dunque non capisco ne’ gli attacchi ne’ le ironie. Sui sottosegretari, poi, sono disposto a discutere con chiunque. Dovrei buttare fuori dal governo De Filippo per delle spese in francobolli? Qui si pone davvero un problema di civilta’… Mi pare surreale. E piu’ surreale ancora, mi permetta di dirlo, e’ che al coro si sia aggiunto Pippo Civati, che ha fatto le primarie contro di me precisamente nella condizione di indagato in cui sono De Filippo e alcuni altri".
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