"Fino a che faccio il ministro ho un dovere istituzionale di ottimismo della volontà". Così il ministro delle Riforme, Gaetano Quagliariello, intervenuto a "Effetto Giorno – Le notizie in 60 minuti" su Radio24, in merito alla modifica delle legge elettorale.
Quagliariello si dice convinto che "non si possa andare a votare con questa legge perché sarebbe una sconfitta per il Paese". Su come modificarla, secondo il ministro va fatto un passo per volta: prima di tutto bisogna "rendere la legge costituzionale. La politica deve avere la dignità di fare queste modifiche, e poi dovrebbe prendere l’impegno a modificare ancora la legge quando sceglie quale è la forma di Governo, facendo le riforme". Ma ce la si farà? "Ce la dobbiamo fare, che prima del 3 dicembre almeno un ramo del parlamento abbia fatto questa modifica".
Quagliariello parla anche di riforme: "Non possiamo presentarci dagli elettori con questa legge elettorale, con questo bicameralismo, con mille parlamentari che fanno la stessa cosa, con un tempo di media doppio per fare una legge, con un titolo quinto che fa litigare legislatore regionale e legislatore nazionale senza che ci sia una camera di compensazione e quindi si finisce in corte costituzionale. Non possiamo presentarci con Governi che hanno una stabilità di 18 mesi. Questo vuol dire condannare il Paese alla decadenza e la politica all’oblio". Andremo a votare presto? "Dobbiamo prima fare le riforme. Se ci ripresentiamo agli elettori ancora con mille parlamentari e con due camere che fanno le stesse cose ci mandano al diavolo".
































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