Torino – Un’artista-imprenditrice che sconfigge la crisi puntando sulla formazione e sull’export. Grazie a questa storia Barbara Laurenzi, vicedirettore di ItaliaChiamaItalia, è stata premiata nell’ambito del concorso giornalistico nazionale ‘Lauretana-Nella Vietti’ organizzato dal quotidiano La Stampa e nato con l’obiettivo di offrire un “riconoscimento a un giovane giornalista che, grazie alla propria attività, contribuisca alla diffusione e alla divulgazione di notizie inerenti alla situazione economica del territorio, con particolare attenzione agli esempi di vitalità e di ripresa”.
La premiazione si è svolta venerdì 25 gennaio a Torino, nel nuovo Auditorium de La Stampa, con il direttore Mario Calabresi e Giovanni Vietti, presidente di Lauretana, azienda sponsor dell’evento. Presenti anche gli altri vincitori Giordano Locchi, Barbara D’Amico, Manuel Disegni e Nadia Ferrigo, prima classificata e vincitrice di uno stage presso la redazione economica. L’articolo, che riportiamo di seguito, è stato pubblicato sul numero de La Stampa in edicola lo scorso lunedì 27 gennaio.
L’artigianato anti-recessione conquista il mercato globale
Immaginate che si possa plasmare un’idea. Immaginate che a questa idea si possa dare la forma di un’impresa e la consistenza della ceramica. Ora smettete di immaginare e passate all’azione, come fece Paola Cenciarelli quando avviò la sua prima bottega di decorazione a fuoco su porcellane e ceramiche. Era il 1978 e l’artigianato aveva già intrapreso da tempo la strada del declino. Chi avrebbe voluto investire in un’attività così incerta? La stessa persona che, in piena crisi 2012, anima con successo un laboratorio artistico diventato, negli anni, un centro di formazione nel quale si realizzano opere esposte e vendute in tutto il mondo.
Siamo a Roma, nel popolare quartiere di Centocelle, in una piccola via a senso unico conosciuta solamente da chi scende all’ultima fermata del 19, il tram che parte dall’elegante quartiere Prati, corre sinuoso tra viale Liegi e Regina Margherita, si infila tra gli ex caseggiati operai di San Lorenzo e Prenestino fino ad arrivare qui, nella proto-periferia dove oggi le case si vendono nelle pagine degli ‘immobili in zona semi-centrale’ e i prezzi rimangono bassi perché le vecchie palazzine sono sprovviste di comodi ascensori.
È racchiusa tutta qui, all’ultima fermata di un tram multisociale, l’avventura artistica e imprenditoriale di Paola Cenciarelli. Animata dal desiderio di dipingere liberamente materie come porcellane, ceramiche e argilla, l’artista romana inaugurò una bottega dove realizzare e vendere prodotti di rara manifattura, quando ancora non esisteva il temuto “crollo dei consumi” e la vendita di bomboniere a maggio rendeva talmente tanto da permettere di impiegare il resto dell’anno nella sperimentazione artistica. Bei tempi ormai svaniti che, però, non hanno lasciato posto a rimpianti creando al contrario un’occasione di inventiva e di guadagno.
La crisi non è riuscita a varcare la soglia del laboratorio di Paola che si è difesa grazie all’apertura verso i mercati esteri e alla contemporanea attenzione nei confronti del tessuto sociale più vicino, il quartiere. Proprio dall’amore verso la colorata periferia romana e la popolazione che la abita è nata l’idea di proporre lezioni di decorazione e pittura che, in pochi anni, hanno trasformato ‘Porcellana e Ceramica’ da semplice laboratorio in punto di riferimento per le numerose allieve che ne affollano i corsi.
Nessuno aveva mai pensato che si potessero proporre corsi di pittura o scultura a mamme, nonne e nipoti sempre troppo impegnate in una quotidianità che qui, spesso, non fa sconti. “Signò ma non lo fa che qua so’ tutti carcerati?”. “Da ‘ste parti girava l’eroina, chi s’è salvato conta i morti mica pensa ai vasi”. I commenti sull’iniziativa non si erano fatti attendere, in un quartiere come Centocelle dipinto spesso ingiustamente, così vicino a quel Quarticciolo di pasoliniana memoria.
Il tempo, però, non ha dato ragione alla vox populi. Proprio nel 2008, mentre la crisi già soffiava scombinando i bilanci di molte aziende, le creazioni di Paola Cenciarelli vincevano il premio speciale del museo ‘Arti del Fuoco’ di Nova Milanese e l’impegno profuso nei corsi veniva riconosciuto dal ‘Team Award’ consegnato alla sua scuola a Como, nel corso della Convention Internazionale Azzurra. L’ultimo dei tanti traguardi è arrivato nel marzo 2012, quando le allieve del laboratorio si sono aggiudicate tutti i primi posti disponibili della categoria amatori alla Fiera Internazionale di Lione, sbaragliando oltre duecento partecipanti da tutto il mondo.
Pur avendo ormai superato i confini nazionali, la storia di Paola Cenciarelli e del suo personale ottimismo anticrisi sono strettamente legati al quartiere e a chi lo vive. Non a caso, negli stessi anni in cui inizia a esporre e vendere prima a Monaco, poi nell’intera Germania e in Europa, Paola rifiuta la possibilità di trasferirsi in vie con maggiore passaggio o in zone più signorili, magari le stesse attraversate dal tram 19. La lungimirante titolare di ‘Porcellana e Ceramica’ decide di rimanere in questo angolo di periferia dove ha vinto la scommessa contro la crisi combattendo il degrado culturale. E, mentre le serrande di alcuni vicini rimangono tristemente chiuse, abbassate per sempre e vittime della “sfavorevole congiuntura economica” o della concorrenza orientale, Paola amplia il suo laboratorio aggiungendo una nuova ala dedicata solamente ai corsi.
Partite i punta di piedi, le iscrizioni sono lentamente decollate tanto che l’artista si è dovuta trasformare in maestra puntuale ed esigente, dedicando sempre più tempo a quelle “benedette lezioni”, che consentono di mantenere il bilancio in attivo e rientrare con i costi dell’affitto, della luce, dei materiali da comprare. I corsi vanno talmente bene che, per dare vita alle creazioni destinate a incontrare il gusto del pubblico di giorno, Paola si ferma a lavorare sempre più a lungo nelle ore notturne. Tutto il quartiere ormai sa che quella luce accesa nel retrobottega (già, esistono ancora i ‘retrobottega’) significa che l’insegnante è tornata artista e, anche questa notte, fuoco e porcellana si uniranno per dar vita a una nuova sfida.
































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