Assemblea di svolta domani per le Generali. A partire dal giorno, martedi’ e non il sabato della tradizione per il gruppo di Trieste, a beneficio degli investitori istituzionali. Poi per l’atteso rinnovo del Cda, che diventera’ piu’ snello. Il nuovo board scendera’ infatti a 11 dai 19 componenti nominati tre anni fa, e potra’ fare a meno di un comitato esecutivo. Infine per l’alto numero di consiglieri indipendenti, a suggello anche dell’autonomia raggiunta dal Leone alla fine di un percorso di trasformazione della governance voluto dai soci, Mediobanca in primis. E’ per il resto annunciata la conferma del presidente uscente Gabriele Galateri e del group ceo Mario Greco, arrivato nove mesi fa al vertice e domani al debutto in assemblea. ‘Stiamo andando verso un percorso che ci portera’ a risultati migliori di quelli degli ultimi dieci anni – ha detto Leonardo Del Vecchio, socio a Trieste con il 3% -. Ho molta fiducia in Greco e nel Cda. Il cambiamento ha cominciato a dare quell’impronta che ogni azienda deve avere’. Con Galateri e Greco, nel nuovo Cda a 11 componenti quattro consiglieri saranno espressione diretta degli azionisti, quattro gli indipendenti indicati dalla lista di maggioranza, e un altro in rappresentanza delle minoranze.
Per i soci e’ attesa la riconferma dei vice presidenti Francesco Gaetano Caltagirone e Vincent Bollore’, e poi di Lorenzo Pellicioli e Clemente Rebecchini.
La lista condivisa da Mediobanca con gli azionisti privati Del Vecchio, De Agostini e Caltagirone indica poi per la conferma l’indipendente Paolo Scaroni, mentre propone il debutto come indipendenti e ‘quote rosa’ Ornella Barra, ceo della divisione pharmaceutical wholesale di Alliance Boots; Alberta Figari partner dello studio legale Clifford Chance, e Sabrina Pucci docente di Economia aziendale a Roma Tre, con esperienza in Isvap. Per le minoranze, Assogestioni confermera’ poi l’esperta di governance e mercati finanziari Paola Sapienza.
Altra novita’ dell’appuntamento, segno dei tempi, e’ l’assenza alla vigilia di venti di guerra. Lo scorso anno l’assemblea si era aperta col clamore di un’intervista proprio di Del Vecchio, intervenuto a testa bassa sulla gestione di Giovanni Perissinotto. Com’e’ poi parso chiaro, era solo l’avanguardia di un malumore condiviso che ha poi portato a Greco. Qualche increspatura e’ stata ravvisata attorno al tema dei soci veneti, dopo le tensioni relative al ruolo di Palladio nella battaglia di Matteo Arpe per Fonsai. L’esito forse del mancato accordo di separazione tra veneti e torinesi della Crt e’ che sia Ferak sia Effeti – il veicolo comune tra Crt e Ferak – non avranno un rappresentante in consiglio. L’attesa e’ anzi che domani non intervengano in assemblea. Sintomo forse di qualche ‘mal di pancia’ e’ stata anche l’attenzione sollevata sugli investimenti delle Generali su veicoli finanziari proprio dei soci veneti di Palladio, o sugli impegni nei fondi di private equity del gruppo Dea Capital. Anche se in questo contesto si sono inserite notizie su altre operazioni del gruppo con parti correlate, ovvero i suoi stessi soci.
Sotto la guida di Greco il gruppo comunque vanta un importante rialzo del titolo (+45% dal 2 agosto). Ha realizzato un riassetto della governance interna, avviando poi il rilancio delle attivita’ in Italia. Ha raggiunto l’accordo per salire al 100% di Generali Ppf Holding ed esser leader nell’Europa centro orientale. Ha previsto di ottimizzare il capitale con 4 miliardi di dismissioni di attivita’ non strategiche, collocando poi il 12% di Banca Generali con una plusvalenza di circa 143 milioni. Generali, infine, si presenta domani ai soci con un dividendo unitario confermato a 0,20 euro.
































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