La politica non lo interessa piu’, e’ consumato, stanco, indebolito dalla vecchiaia e dalla malattia: l’ex presidente francese, Jacques Chirac, festeggia i suoi 80 anni in famiglia, lontano dalla crisi interna al partito di centrodestra, l’Ump, che lui stesso fondo’ dieci anni fa. ‘Dopo trent’anni in politica, di cui 12 alla guida dello Stato, mio padre ha dato tutto – ha detto la sua figlia ‘adottiva’, Anh Dao Traxel, di origine vietnamita -. Ora bisogna che approfitti dei piaceri semplici della vita e soprattutto del suo nipotino, Martin’, il figlio di Claude. Ma secondo il suo entourage, Chirac non sta bene, le sue uscite si fanno sempre piu’ rare, lo stato di salute peggiora. Non ci sente piu’ bene e rifiuta di usare l’apparecchio acustico. Si regge in piedi a fatica e la memoria comincia a giocargli brutti scherzi. E’ molto indebolito. Ma non rinuncia ad andare ogni tanto al Museo del Quai Branly, dedicato alle arti primitive (che lui stesso aveva voluto, ndr.), che sono la sua grande passione, e a vedere qualche mostra al Louvre. La sua vita e’ abbastanza ripetitiva: ogni giorno si reca nel suo ufficio in rue de Lille, pranza a casa, quella gentilmente prestatagli dal 2007 dal figlio dei Rafik Hariri, l’ex primo ministro libanese assassinato, e ha l’abitudine, prima di rientrare la sera, di prendere l’aperitivo sul boulevard Saint Germain.
Presidente tra il 1995 e il 2007, Chirac, nel 2010, per i suoi problemi neurologici ‘gravi e irreversibili’ non era potuto comparire davanti al tribunale al processo sugli impieghi fittizi al Comune di Parigi (all’epoca in cui era sindaco della capitale) dove e’ stato condannato a due anni di carcere con la condizionale. L’ultimo intervento nel dibattito politico risale alla campagna presidenziale della scorsa primavera, quando lascio’ intendere, a sorpresa, il suo sostegno al socialista Francois Hollande piuttosto che al suo ex-pupillo, Nicolas Sarkozy.
‘Oggi Chirac e’ stanco, non ha voglia di parlare della guerra fratricida tra i due pretendenti alla leadership dell’Ump, Jean-Francois Cope’ e Francois Fillon, preferisce non commentare – dicono alcuni fedelissimi del partito -. Credo che non si senta piu’ coinvolto nella politica, anche se e’ sotto la sua autorita’ che e’ stato fondato l’Ump’. Intanto la crisi del partito, che molti paragonano a una farsa, non sembra finire.
Per tentare di mediare e’ tornato in campo anche Sarkozy, descritto come ‘esasperato’ da questa situazione, che ha incontrato separatamente, oggi e lunedi’ scorso, rispettivamente Cope’ e Fillon, rischiando di violare l’indipendenza del Consiglio costituzionale di cui e’ membro.
Nell’ultima puntata di questo feuilleton senza fine, Fillon – che da quasi due settimane contesta la vittoria di Cope’ nel voto interno per la presidenza dell’Ump – ha proposto al suo acerrimo rivale la creazione immediata di un gruppo di lavoro che stabilisca le condizioni per una nuova consultazione dei militanti. Mentre i deputati della destra non allineati (cioe’ non alleati ne’ con Fillon ne’ con Cope’) minacciano la creazione di un terzo gruppo parlamentare all’Assemblea nazionale. Secondo un sondaggio realizzato da OpinionWay, l’80% dei simpatizzanti e’ favorevole all’organizzazione di un nuova ‘mini-primaria’ per chiudere una volta per tutte la guerra tra Fillon e Cope’.
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