Lussuosi appartamenti a Roma e Milano. Ville da sogno ad Anacapri e in Costa Azzurra, un aereo e un panfilo da 71 metri. Un patrimonio riconducibile all’imprenditore Francesco Bellavista Calatagirone e oggi posto sotto sequestro dalla Guardia di Finanza su disposizione del gip del Tribunale di Roma.
Bellavista, arrestato martedi’ per la vicenda del porto turistico di Fiumicino, e’ di nuovo al centro di un’inchiesta della magistratura. In questo filone i pm di piazzale Clodio contestano a lui ed ad altre 17 persone il reato di associazione a delinquere finalizzata all’evasione fiscale. Una frode alla casse dello Stato che gli inquirenti quantificano in circa 162 milioni di euro. Di fatto l’imprenditore risultava al fisco come un ‘nullatenente’. Gli accertamenti hanno, invece, consentito di portare alla luce una galassia societaria costituita da cinquanta imprese con sede formale non in Italia e presenti in Lussemburgo, a Cipro, nel Principato di Monaco, a Madeira, in Francia ed in numerosi ‘paradisi fiscali’ oltreoceano (tra cui le Isole Vergini Britanniche e le Antille Olandesi), per lo piu’ utilizzate dall’imprenditore per l’intestazione di beni mobili ed immobili – sia in Italia che all’estero – nella esclusiva disponibilita’ sua e dei familiari. Il maxisequestro riguarda in particolare 23 immobili del valore complessivo di circa 15 milioni di euro, di cui 18 in Italia, appartamenti di lusso a Roma, Milano e provincia, Venezia ed una villa ad Anacapri e 5 in Costa Azzurra. Tra i beni mobili figurano, invece, un lussuoso superyacht di 71 metri del valore stimato di circa 100 milioni di euro nonche’ un aereo privato, tipo Falcon, formalmente intestato ad una societa’ lussemburghese, attualmente custodito in un hangar di un aeroporto estero, del valore di circa 30 milioni di euro.
Le indagini ‘scaturiscono dalla trasmissione degli atti per competenza’ a Roma da parte della Procura di Civitavecchia. Il gip Antonella Minunni del tribunale della Capitale nel decreto di sequestro spiega di aver esaminato quattro diverse informative della Guardia di Finanza, nucleo di polizia tributaria, redatte tra novembre e febbraio. I militari hanno ricostruito ‘le societa’ estere costituenti la catena di controllo della holding nazionale a capo del Gruppo societario Acqua Marcia e Sca-Servizi contabili amministrativi, entrambe riconducibili in termini di proprieta’ ed effettiva gestione a Francesco Bellavista Caltagirone e schermata da un trust denominato ‘The Ignazio Caltagirone Trust’ con sede a Malta’. Oltre alla contestazione di associazione a delinquere, il gip enumera tredici distinti episodi di ‘omessa dichiarazione’. In altri termini Bellavista Caltagirone ‘in qualita’ di amministratore di fatto e dominus del gruppo di riferimento’ ed i soggetti via via coinvolti perche’ titolari delle societa’ utilizzate ‘al fine di evadere le imposte sui redditi’ non hanno presentato in Italia ‘essendovi obbligati la dichiarazione annuale dei redditi’.
































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