Antonio Tajani, ministro degli Estreri, sul caso delle irregolarità nella concessione dei visti da parte di alcune sedi diplomatiche, ha annunciato “misure disciplinari”, con la decisione sull'”immediato rientro di alcuni funzionari e la sospensione temporanea del servizio visti nazionali a Kinshasa”.
Rispondendo al question time alla Camera, il titolare della Farnesina ha ribadito “tolleranza zero nei confronti dei responsabili degli illeciti”, ma “sostegno convinto a tutti quelli che lavorano con scrupolo, sotto forte pressione”.
“Il Governo ha come obiettivo prioritario il contrasto a ogni forma di ingresso irregolare in Italia – ha sottolineato Tajani – È quindi cruciale rafforzare la capacità delle nostre sedi diplomatico-consolari d’intercettare le richieste fraudolente di visto e prevenire fenomeni corruttivi”.
Il ministro ha ricordato di aver dato “severe disposizioni in tal senso, anche al fine di verificare le irregolarità e perseguirle con la massima severità: ad agosto ho disposto l’invio di missioni ispettive straordinarie in Pakistan, Sri Lanka e Bangladesh, nei giorni scorsi, una simile missione ha ispezionato le ambasciate a Kinshasa e Brazzaville e ulteriori ispezioni sono previste anche in altre regioni, quali l’America Latina”.
“Ambasciate e consolati offrono un significativo contributo alla lotta contro reti di malaffare ai danni del nostro Paese. Lo dimostrano le regolari segnalazioni di frodi, tentate spesso con la complicità di organizzazioni criminali attive in Italia. Bisogna però continuare a dotare i nostri uffici, veri avamposti all’estero, di tutte le risorse di cui hanno bisogno – ha avvertito – È il percorso di incremento degli organici che abbiamo avviato, anche con il sostegno del Parlamento, e che va proseguito”.