Semplificazione e innovazione ispirano la riforma del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, in vigore dal 1° gennaio 2026, presentata giovedì 4 dicembre a Villa Madama dal ministro Antonio Tajani.
La riforma, ottenuta a costo zero, si concentra su una rinnovata attenzione ai servizi rivolti ai cittadini e alle imprese, in modo che la crescita del Paese sia sempre di più al centro della politica estera.
Il nuovo modello di Farnesina sarà formato da due parti: una politica e una economica, cui corrisponderanno due vice segretari generali.
Accanto alla Direzione per gli affari politici e la sicurezza internazionale verrà istituita la nuova Direzione per la crescita e la promozione delle esportazioni. A esse si affiancheranno anche una nuova Direzione per la cybersicurezza, che risponde all’esigenza di far fronte alle crescenti minacce informatiche, e un potenziamento della Direzione per i servizi ai cittadini italiani all’estero e le politiche migratorie.
Sarà inoltre istituita, presso la Segreteria Generale, un’Unità per la semplificazione e il coordinamento, che avrà il compito di raccogliere suggerimenti e presentare nuove proposte per snellire e semplificare i servizi per cittadini e imprese.
“È l’inizio di una vera rivoluzione all’interno del ministero, perché dal 1° gennaio ci sarà un’altra Farnesina. Sarà un ministero bicapite che avrà una testa politica, ma anche una economica”, ha affermato Tajani.































