Cucina italiana patrimonio immateriale dell’umanità dell’Unesco? Non è così scontato. Lo sono già quelle di Francia, Corea, Messico e Giappone, ma il nostro riconoscimento ancora non arriva.
L’indiscrezione è trapelata da fonti diplomatiche dopo la cena di gala di fine giugno a New York voluta dall’Italian Trade Agency per sostenere la candidatura italiana.
Secondo quanto riporta il Giornale, “non è chiaro quali siano i dubbi sollevati né se siano più tecnici o politici, ma c’è ancora un margine di recupero: le prossime tappe per arrivare al verdetto finale saranno l’incontro di Parigi del 10 novembre e quello a New Dheli del 10 dicembre, momento del voto definitivo”.
A rivendicare la forza della candidatura è intervenuto anche il presidente dell’Istituto per il Commercio Estero Matteo Zoppas: se per gli italiani il riconoscimento è una questione di cuore, di casa, lui fa notare che premierebbe anche “una filiera dell’agro-alimentare che nel suo complesso vale 70 miliardi di euro, che nel 2023 erano 64: una crescita in doppia cifra che porta il settore a rappresentare oltre il 10% dell’export di made in Italy”.































