E’ il Partito Democratico a chiudere un lungo venerdì di consultazioni al Quirinale. La delegazione del Pd è guidata dal vicesegretario Enrico Letta, ne fanno parte i presidenti dei gruppi parlamentari di Senato e Camera, Luigi Zanda e Roberto Speranza.
Da parte del Pd è stata data massima fiducia a ciò che sceglierà di fare il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
“I contrasti aspri tra le forze politiche rendono non idoneo un governissimo con forze politiche tradizionali”, ha affermato Letta dopo l’incontro con il capo dello Stato. "I troppi ‘no’ ascoltati nei giorni scorsi, a cui si aggiungo i ‘no’ di stamattina, e cioè ‘no’ a un governo istituzionale o a un governo del presidente, oltre a quelli ascoltati nelle consultazioni, rischiano di negare quel cambiamento" la cui richiesta era emersa dalle urne". "Abbiamo cercato il coinvolgimento di tutti con la proposta della ‘convenzione”, luogo in cui riformare la politica, con "il coinvolgimento di tutti dentro a un percorso riforme istituzionali". Ma evidentemente è impossibile, al momento, trovare la quadra. Dunque? Patata bollente nelle mani di Napolitano, tanto per cambiare: "Al presidente della Repubblica confermiamo fiducia piena e profonda gratitudine. Non manchera’ il nostro supporto responsabile alle decisioni che prenderà”, ha sottolineato il vicesegretario del Pd, aggiungendo anche che tornare al voto con l’attuale legge elettorale sarebbe assolutamente un errore.
NAPOLITANO NON SI FA VEDERE Dopo l’incontro con il Pd, da parte dello staff del Quirinale si è appreso che Napolitano si prenderà qualche "momento di riflessione". Nessun comunicato, nel momento in cui scriviamo, da parte del Colle, né alcuna dichiarazione da parte del presidente della Repubblica. Molto stupore anche da parte di chi segue il Quirinale da molto tempo, eppure questa è stata la decisione del capo dello Stato.
































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