Meglio di cosi’, sui gay, forse papa Bergoglio non poteva esordire: le sue parole, mentre in aereo tornava a Roma dal Brasile, hanno fatto quasi gridare al miracolo gran parte della comunita’ omosessuale italiana e hanno sorpreso anche gli esponenti politici piu’ sensibili alla tematica. "Papa Francesco in un solo colpo ha fatto un’operazione strabiliante, separando il tema dell’omosessualita’ dalla pedofilia" ha detto il governatore della Puglia Nichi Vendola, leader di Sel e omosessuale dichiarato. "Noi sappiamo – ha aggiunto – che una parte del pensiero clericale reazionario gioca la sua partita sulla confusione tra queste due categorie completamente diverse. Il Papa ha detto che la pedofilia non e’ un peccato, ma un reato. Per l’omosessualita’, invece, si e’ chiesto ‘chi sono io per giudicare un gay?’. Credo che se la politica avesse un milionesimo della capacita’ di respiro e di ascolto del Papa, sarebbe in grado di aiutare meglio la gente che soffre". Non meno entusiasta un’altra esponente politica dichiaratamente omosessuale, l’ex deputata del Pd Paola Concia, che sottolinea i "toni diversi" di Francesco rispetto a quelli usati da Benedetto XVI. "Non mi aspetto che sia favorevole ai matrimoni omosessuali, mi aspetto rispetto" aggiunge Concia, secondo la quale "le affermazioni del Papa sono molto condivise da sacerdoti e da suore della base della chiesa".
Anche Sergio Lo Giudice, senatore del Pd, definisce "una novita’ interessante l’atteggiamento sereno e non offensivo di papa Bergoglio". "Se solo servisse a fare abbassare i toni violenti e insultanti dei vari teocon e atei devoti di casa nostra, oltre a quelli di alcuni alti prelati, sarebbe gia’ un bel cambio di passo", aggiunge. E cosi’ il deputato di Sel Alessandro Zan, che parla di "un fatto nuovo" che "per la prima volta da un papa vengano parole non apertamente omofobe". Entusiasta il leader dei Verdi, Angelo Bonelli, che parla di "parole non solo rivoluzionarie ma di portata storica". Sul fronte del centrodestra, Eugenia Roccella (Pdl) sottolinea come Francesco abbia spazzato via il luogo comune "alimentato spesso in malafede sul fatto che i cattolici siano omofobi". E di "parole umanissime e profondamente cristiane" parla anche il coordinatore del Pdl, Sandro Bondi. Entusiasmo condiviso da quasi tutte le principali associazioni gay.
"E’ la prima volta – sottolinea il presidente di Arcigay Flavio Romani – che questo messaggio di accoglienza viene espresso con parole chiare e inequivocabili dal Papa, cosi’ da sgombrare il campo dagli integralismi e dalle posizioni di prelati fanatici che da sempre forniscono una rappresentazione della Chiesa cattolica come omofoba e intollerante, seguiti a ruota dai soliti zelanti politici ansiosi di accreditarsi in qualsiasi modo presso le gerarchie vaticane". "Con le dichiarazioni di oggi il Papa sembra essere piu’ avanti di molti politici che si richiamano ai valori cattolici. Non siamo di fronte ad una rivoluzione, ma sicuramente ad un passo avanti da parte del Pontefice che va sottolineato, anche se la Chiesa resta uno dei principali ostacoli all’avanzamento dei diritti" dice Fabrizio Marrazzo, portavoce di Gay Center, mentre Enrico Oliari, fondatore dell’associazione degli omosessuali di centrodestra Gaylib, auspica che "i vari politici bacchettoni e omofobi" imparino dal Papa. E anche gli omosessuali cattolici, per bocca di Andrea Rubera, si dicono colpiti dalle parole del Papa e parlano di "grandi aperture". Voce fuori dal coro quella di Aurelio Mancuso, presidente di Equality Italia, che vede in Francesco un "nuovo stile" ma non cambiamenti di sostanza. Perche’ facendo riferimento al Catechismo avvalora, secondo Mancuso, una visione delle relazioni omosessuali come "gravi deprivazioni".
































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