Tira una brutta aria tra i Comuni che a causa della ”situazione di totale e inaudita incertezza in cui versa lo stato della finanza”, al termine di una affollatissima riunione del Consiglio nazionale dell’Anci a Roma, hanno dichiarato in toni particolarmente drammatici che non potranno chiudere i bilanci entro il 30 settembre e le conseguenze ”saranno catastrofiche”. Urge – sostengono – un confronto con il governo, che ci auguriamo abbia la percezione della gravita’ della situazione; servono risposte in tempi brevi e l’apertura di un tavolo negoziale che oltre ad affrontare le questioni piu’ rilevanti (Imu, tagli) ridefinisca in termini chiari i rapporti Stato-Comuni messi ormai in crisi dal profilarsi di un neocentralismo statale, considerato dai sindaci un vero e proprio errore. E’ toccato al neoeletto presidente dell’associazione dei Comuni, Piero Fassino, fare il punto convocando una conferenza stampa subito dopo il Consiglio.
Nella mattina anche Matteo Renzi si era fatto vedere in via de’ Prefetti ma per seguire una riunione sulle citta’ metropolitane. Ad oggi – ha detto Fassino, citando quanto scritto in un documento approvato dai sindaci – non e’ giunta alcuna risposta dal Governo sulle questioni principali: adozione del decreto di riparto del taglio, adozione del decreto di riparto del Fondo di solidarieta’ comunale, certezza sulla compensazione del gettito Imu 2012 che ha subito un taglio ”occulto” di circa 700 milioni e soprattutto certezze su tempi e disciplina della nuova imposizione immobiliare sulla casa. Le manovre che si sono susseguite hanno avuto quale unico effetto la depressione degli investimenti; ci sono Comuni che non sono neanche in grado di far fronte alla manutenzione ordinaria,oltre a garantire i servizi resi ancora piu’ necessari dal drammatico disagio sociale. ”I Comuni – si legge nel documento – non accetteranno altri tagli, ammantati da lotta agli sprechi e alle inefficienze e chiedono un immediato confronto per verificare proporzioni, peso ed effetti dei tagli degli ultimi anni effettuati nei singoli comparti. Ma anche – in una logica piu’ complessiva – per riaffermare la centralita’ e l’autonomia dei Comuni, in una logica di piena responsabilita’ decisionale”. Oltre a chiedere l’istituzione delle Citta’ metropolitane a partire dal 2014 e il superamento delle Provincia i sindaci hanno un lungo elenco di richieste che hanno indotto lo stesso Fassino ad inviare a Letta, Delrio e Saccomanni una lettera e a fare ”appello” al presidente del Consiglio. IMU – ogni intervento sulla prima casa dovrebbe avere una compensazione integrale per i comuni comprensivo delle aliquote deliberate nel 2013, liquidita’ che deve arrivare nelle casse comunali entro meta’ settembre, fase in cui i comuni dovranno restituire le anticipazioni. Un nuovo regime dovra’ partire dal 2014.
RIPARTIZIONE TAGLI – Ad oggi non e’ stato ancora pubblicato il decreto per la ripartizione della Spending review 2013. Quindi si sollecita a farlo perche’ ”l’assenza rende impossibile l’approvazione dei bilanci 2013”.
PATTO STABILITA’ – a partire dal 2014 avviare una fase nuova che accompagni i Comuni verso l’equilibrio di bilancio e non secondo una logica di emergenza per alcuni settori.
TARES – consentire ai Comuni di applicare gli stessi criteri di costo e la gradualita’ delle tariffe applicati nel 2012.
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