Silvio Berlusconi, in un post pubblicato sul suo profilo Facebook, riassumendo le decisioni assunte ieri nell’assemblea congiunta dei gruppi di Forza Italia, scrive: "Ieri sera, durante la riunione dei nostri gruppi parlamentari, abbiamo confermato di essere favorevoli alle unioni civili, cioè al riconoscimento di una serie di diritti alle persone conviventi, anche dello stesso sesso. Su questo tema abbiamo presentato una nostra proposta di legge".
"Quanto previsto dal disegno di legge della senatrice Cirinnà è tutt’altra cosa: è un matrimonio sotto falso nome, con norme sulle adozioni dei bambini che non convincono e che potrebbero preparare il terreno a pratiche di sfruttamento delle donne. Per questi motivi – conclude il Cav – voteremo contro il disegno di legge Cirinnà, riconoscendo tuttavia, come sempre, ai singoli parlamentari la libertà di coscienza".
Daniela Santanchè, amazzone azzurra, commenta: “La linea dettata ieri da Berlusconi è chiara: no al ddl Cirinnà. Nessuno di noi ha la testa rivolta all’indietro e capiamo l’esigenza della regolamentazione delle unioni civili ma il ddl Cirinnà è un grande pasticcio, è anti-costituzionale e mette insieme diritti civili e adozioni”.
Per Mara Carfagna, portavoce alla Camera di Fi, “la legge Cirinnà ha un grandissimo torto. Ha aizzato le contrapposte tifoserie, inserendo la step child adoption, su cui il Parlamento non è ancora pronto a trovare un’intesa e l’opinione pubblica nutre forti perplessità”. In Fi ci sono alcune parlamentari donna, Stefania Prestigiacomo in testa, pronte a votare sì al testo della senatrice Pd per dare un segnale. Carfagna è favorevole alla libertà di voto per chi non condivide la ‘linea’ del partito: "Parliamo di temi eticamente sensibili: ci si avvicina con il proprio bagaglio di valori, ideali, tradizioni e convinzioni anche religiose. In sostanza, con la propria coscienza. Ritengo, quindi, che sia giusto dare uno spazio, un margine, entro il quale chiunque possa esprimere liberamente la sua coscienza”.
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