Si è parlato molto in questi ultimi giorni del problema degli studenti Erasmus, che dall’estero non potranno esprimere il proprio voto. La questione era finita sulle prime pagine di tutti i giornali e nei tiggì. Il governo all’inizio ha provato a cercare una soluzione, ma poi ha gettato la spugna: “non c’è nulla da fare”.
Ma gli Erasmus non ci stanno e hanno deciso di allestire i seggi per un voto simbolico in tutte le citta’ europee. Secondo il Sindacato Universitario Ricomincio dagli Studenti di Roma, l’iniziativa sta coinvolgendo migliaia di studenti. Sono gia’ attivi dei gruppi di studenti italiani in tante citta’ europee (facilmente rintracciabili su Facebook), a Madrid, Parigi, Tolosa, Valladolid, Tenerife, Heildelberg, Bruxelles, Cork, Londra, Lisbona, Potsdam, Vigo, Siviglia, Ediburgo, Berlino, Amsterdam, Marsiglia, Lione, Valencia, Barcellona, Hannover, Dublino, Varsavia e altri se ne stanno aggiungendo.
Ma l’iniziativa non e’ riservata solo a loro. Infatti, nei seggi allestiti, durante i giorni delle elezioni potranno esprimere il proprio voto tutti gli italiani esclusi dal dl 223 del 18/12/2012. Unico requisito, presentare il proprio documento d’identità.
Chiaramente tali elezioni non avranno valore legale, ma serviranno a "dimostrare in che modo il voto negato agli studenti avrebbe potuto cambiare o meno le sorti” del voto di fine febbraio.
Saranno due le schede elettorali, una per la Camera (rosa) e una per il Senato (verde), e saranno uguali per tutti a partire dal fac-simile che verra’ stabilito dal Ministero degli Interni.
Ciascun seggio elettorale si organizzera’ per procedere allo spoglio delle schede. Il voto sarà anonimo e segreto.
































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