Leggere quei comunicati di deputati e senatori del PdL, che si ricandidano per non perdere la poltrona a Roma, con annesso stipendio e privilegi vari, fa venire la nausea. Vogliono convincerci che, se rieletti, faranno il bene dei connazionali: e perché, durante questa legislatura non potevano farlo?
Le dichiarazioni di Amato Berardi e Basilio Giordano, candidati con il Pdl rispettivamente alla Camera e al Senato in Centro e Nord America, sanno di presa per i fondelli. Dicono di volere “mantenere coesa la comunità italiana negli Usa e in Canada e farsi carico delle problematiche dei nostri connazionali all’estero”. Queste sarebbero le loro priorità. Prima di tutto, si sono dimenticati completamente del Centro America, tanto è vero che nemmeno lo citano. E in secondo luogo, hanno avuto tanto tempo per “mantenere coesa” la comunità del Nord America, ma ciò che hanno fatto è stato proprio il contrario: hanno contribuito a dividerla, a spaccarla, e anche il PdL in Nord e Centro America è ormai debolissimo.
E sentite Raffaele Fantetti, senatore del PdL che si ripresenta in Europa: “Se continuiamo a dividerci non andiamo da nessuna parte", afferma durante una tribuna elettorale. E poi aggiunge: "dobbiamo poter sfruttare questa rappresentanza per ottenere risultati in favore tanto dei pensionati e dei più bisognosi quanto dei giovani, che oramai rappresentano la maggioranza dei connazionali in emigrazione”. Non potevano pensarci prima? Ci pensano ora, a poche settimane dal voto? Senza volere, il senatore sta parlando del MAIE, il Movimento associativo italiani all’estero, unito e compatto nella difesa degli italiani nel mondo. E sta spingendo i connazionali proprio a votare il MAIE di Ricardo Merlo.
Fra l’altro, Fantetti si ricorda di avere votare in Senato contro la presenza degli eletti all’estero a Palazzo Madama?
Stendiamo un velo pietoso su Guglielmo Picchi, che si ricandida in Europa per la terza volta: letargo totale per i primi quattro anni di legislatura, per risvegliarsi in vista delle elezioni. Quel Picchi che era pronto a passare all’Udc, che voleva candidarsi a sindaco di Firenze, che di fronte alle domande legittime dei giornalisti rispondeva con insulti.
No, grazie, non abbiamo bisogno di persone del genere. Nessuno dei parlamentari uscenti del PdL merita il voto degli italiani nel mondo: speriamo che i connazionali lo capiscano.
































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